Operai della centrale di Fukushima: altissima possibilità di cancro alla tiroide

Operai della centrale di Fukushima:  altissima possibilità di cancro alla tiroide

Quasi duemila operai al lavoro nella centrale nucleare di Fukushima, nel periodo successivo al terribile tsunami che provocò il disastro nucleare, sono stati esposti a livelli tali di radiazioni che adesso rischiano il cancro alla tiroide. Subito dopo l’incidente del marzo 2011, la Tepco, la società che gestisce l’impianto, ha avviato controlli su quasi 20,000 lavoratori, esattamente:19.592 lavoratori.

Di questi, poco più del 10 per cento, 1.973 operai, lavorarono all’esposizione di radiazioni superiori ai 100 millisievert annui, cioè ad un livello dieci volte superiore a quello massimo consentito per evitare effetti disastrosi alla tiroide.

Per lungo tempo il Governo giapponese e la società che gestisce la centrale erano stati criticati perché si riteneva che fornissero dati troppo rassicuranti sulle conseguenze per i lavoratori e tecnici a seguito del loro permanere in un ambiente fortemente contaminato.
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Successivamente, la Tepco ha consegnato all’Organizzazione mondiale della Sanità cifre più precise relative ad oltre 500 lavoratori dalle quali emergeva un quadro poco rassicurante perché i quantitativi cui erano stati esposti risultavano molto al di sopra del limite massimo consentito..

L’Oms ha così disposto una rilevazione più ampia, fino a coinvolgere quasi 20 mila lavoratori tra dipendenti diretti e quelli, oltre 16.000, di ditte esterne.

Red