Verso la certificazione “Emas”: il Porto di Trieste sempre più “verde”

Verso la certificazione “Emas”:  il Porto di Trieste sempre più “verde”

La sfida della sostenibilità ambientale è da tempo al primo posto nell’agenda dell’Autorità Portuale di Trieste, che ha posto il tema al centro dell’incontro intitolato “Gli obiettivi ambientali del Porto di Trieste”, proposto a istituzioni, addetti ai lavori e giornalisti, all’interno della centrale idrodinamica nel Porto Vecchio della città. Obiettivi ambiziosi ma realistici, al centro una serie di studi e di progetti, per la maggior parte già a punto e intesi alla rivalorizzazione di uno scalo marittimo che tanta parte ha avuto nella storia economica e industriale del Paese e dello stesso intero bacino del Mediterraneo.

Dopo l’imbarco sulla nave “Delfino Verde” e un giro attraverso lo scalo, dal Porto Vecchio alla Zona industriale, il meeting si è concentrato sulle strategie per la gestione ambientale delle attività portuali dello scalo giuliano. L’Autorità, proprio al fine di migliorare le sue performance sotto il profilo “green”, ha avviato un progetto articolato per arrivare anche alla certificazione Emas (Eco-Management and Audit Scheme), un sistema di gestione e controllo ambientale ideato e messo a punto dalla Comunità europea, che prevede innanzitutto l’analisi ambientale delle attività e del contesto, in moda da potersi presentare su uno scenario internazionale ormai tarato su standard di qualità e sostenibilità ambientali, per poter competere a livello globale. bbbravvoCon l’Emas, il porto di Trieste, dopo Livorno, diventerà il secondo scalo marittimo In Italia a dotarsi di questa importante certificazione, e uno dei pochi in Europa. Un biglietto da visita più che prestigioso.

“E’ proprio in questa direzione che ci stiamo muovendo a passi celeri – ha detto il Presidente dell’Autorità Portuale, Marina Monassi – tanto che abbiamo avviato questo progetto anche per arrivare appunto alla certificazione Emas, e così il nostro Ente si doterà di una nuova strategia gestionale, impegnandosi a realizzare in tutta trasparenza un piano di continuo e progressivo miglioramento delle performance ambientali”.

Al tavolo dei relatori, Marina Monassi, presidente dell’Autorità Portuale di Trieste, Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile e dal 17 giugno scorso sub-commissario per l’Ilva di Taranto per quanto riguarda gli aspetti ambientali, Antonio Paoletti, presidente della Camera di Commercio di Trieste, Anna Maria Maggiore, del Ministero dell’Ambiente delegata ai “sistemi ambientali” dell’Unesco, Maurizio Spoto, direttore dell’Area marina protetta di Miramare.

Red