Papa Francesco abolisce l’ergastolo in Vaticano ma pene più severe per pedofilia e sottrazione di documenti.

E’ stato un intervento cosiddetto “motu proprio” del Pontefice, una vera rivoluzione di materia penale che adegua norme ferme al codice Zanardelli adottato nel 1929. Molte le novità che adeguano così il piccolo Stato nel cuore di Roma alle più recenti norme internazionali in materia di riciclaggio del denaro, terrorismo, tortura, genocidio, apartheid, tutela dei minori, pornografia. Niente più ergastolo, quindi, ma per reati gravissimi pene detentive fino a 35 anni di reclusione e anche carcere fino a 8 anni di carcere per chi sottrae documenti, come nel recente caso del maggiordomo di Benedetto XVI, Paolo Gabriele, che per le norme fino ad ora in vigore è stato giudicato e dichiarato colpevole solo di furto. Si tratta, in ogni caso, di un importante passo in avanti anche nella lotta contro gli abusi sessuali, fortemente perseguita da Benedetto XVI e che Papa Francesco intende portare avanti. Dovranno, infatti, sottostare alle nuove norme non solo tutti gli officiali e dipendenti della Curia Romana ma anche i nunzi apostolici e il personale di ruolo diplomatico della Santa Sede, nonché i dipendenti di organismi e istituzioni collegati alla Santa Sede indipendentemente dal fatto che si trovino sul territorio dello Stato della Città del Vaticano.

Red