Fibrillazione nel Pdl e “aria di crisi” Brunetta: “Stop lavori Camere di 3 giorni” per Cassazione su processo Mediaset che fissa l’udienza il prossimo 30 luglio. Poi “fermo” di 1 giorno. Ma è bagarre

Fibrillazione nel Pdl e “aria di crisi”  Brunetta: “Stop lavori Camere di 3 giorni”  per Cassazione su processo Mediaset che fissa l’udienza il prossimo 30 luglio.   Poi “fermo” di 1 giorno. Ma è bagarre

Nel Pdl sono tutti tra lo sconcerto e la furia. La fibrillazione è alla stelle e i “falchi” assillano Berlusconi perché stacchi subito la spina e faccia cadere il Governo Letta. La decisione della Suprema Corte di accelerare i tempi della conclusione definitiva del processo Mediaset ha provocato “aria di crisi”. Tanto è vero che il partito dell’ex Premier chiede la sospensione dei lavori parlamentari per 3 giorni. Cose mai viste. Tanto che da Pd e Lega arriva rapido un secco no: “Il Parlamento non si blocca”. Poi il contrordine: Si a Stop per 1 giorno, ma Epifani avverte: “Attenzione, la corda può spezzarsi”. E in Aula è bagarre.

La Cassazione è stata celerissima nel fissare l’udienza per il processo Mediaset, che ha visto la recente condanna di Silvio Bersluconi a 4 anni di reclusione. Si svolgerà il 30 luglio prossimo davanti alla sezione feriale penale. La Suprema Corte dovrà decidere se confermare o meno la sentenza della Corte d’appello di Milano dell’8 maggio scorso che, oltre a comminare la pena detentiva stabilì anche l’interdizione per Berlusconi per 5 anni dai pubblici uffici per il reato di frode fiscale. Con il ricorso di Berlusconi, i giudici della Cassazione esamineranno anche quelli presentati dal produttore cinematografico Frank Agrama e dagli ex manager Mediaset Gabriella Galetto e Daniele Lorenzano. Alle critiche dei “berluscones” la Corte ha ribadito che “è suo dovere far si che i processi non vadano in prescrizione”.

cassa5Il Pdl, da subito è entrato subito in fibrillazione ed è sceso sul piede di guerra. Poi, l’escalation. Troppa fretta. “E’ molto sospetto”, questo è il giudizio più ricorrente. I dirigenti del partito del centro destra devono proprio essere convinti che la situazione giudiziaria del loro leader sia disperata e denunciano un vero e proprio progetto per estromettere Berlusconi dalla vita politica italiana. C’è già chi prevede che questa situazione abbia immediati effetti sulla sopravvivenza del Governo di Enrico Letta.

Come del resto accenna Fabrizio Cicchitto, la decisione della Suprema Corte di anticipare l’udienza “destabilizza il governo, la cui composizione e la cui maggioranza politica è del tutto sgradita a precisi ambienti giudiziari, editoriali, finanziari e politici”.

I commenti critici sulla decisione che, secondo gli esperti di cronaca giudiziaria appare in effetti molto inusuale di fronte ad appuntamenti che non sono messi in calendario prima di un anno, un anno e mezzo dal secondo grado di giudizio, trovano rinnovato alimento anche nelle dichiarazioni di un vero e principe del Foro italiano, il prof Franco Coppi, da poco entrato a far parte del collegio di difesa dell’ex Primo ministro italiano. “Sono esterrefatto – ha infatti detto il Professor Coppi – poiché non si è mai vista una cosa del genere, che determina un aggravio delle possibilità di difesa perchè contavamo di avere più tempo per svolgere i nostri approfondimenti”.

“Sono sorpreso e amareggiato – ha aggiunge il legale – si tratta, infatti, di una fissazione d’udienza tra capo e collo”. In relazione al fatto che potesse scattare una cosiddetta “prescrizione intermedia”, ossia riguardante una parte del reato cassa8contestato a Berlusconi, prevista per il prossimo settembre, Coppi ha sostenuto che “in Cassazione, di casi di prescrizione intermedia, se ne vedono abitualmente e spesso sono gli stessi giudici a rideterminare la pena”.

Daniela Santanché parte dalle parole di Franco Coppi per sostenere che in Italia “la giustizia non c’è per il presidente Silvio Berlusconi” e si rivolge al suo partito affinché si decida “ a passare all’azione”. Sandro Bondi le fa eco con decisione: “Siamo pronti a forme di resistenza, seppure non violente”, seguito a ruota da l’ex ministro Mariastella Gelmini: “La Cassazione conferma il piano di voler eliminare Berlusconi. La giustizia solo con lui riesce ad essere così veloce. Accelerando il processo, inoltre, vengono calpestati platealmente i diritti della difesa, ma di questo, pare, a certi giudici, importi poco”.

Antonello La Monaca