Rimborsi ai partiti. Pd e Pdl proprio non demordono e si “inventano” il marchingegno del “rimborso a progetti

specifici”. Ma è scontro all’interno dei Democratici, con Matteo Renzi e seguaci decisi a bloccare in ogni modo l’operazione. “Rimborso a progetti specifici”, ovvero un accorgimento per neutralizzare una bufera annunciata che in pochi anni dovrebbe azzerare l’intollerabile scandalo dei “finanziamenti a pioggia” ai partiti, alla faccia dei cittadini sempre più vessati dalle tasse. Questo nuovo marchingegno è di origine canadese dove, almeno stando a quanto sostiene il tesoriere del partito democratico Antonio Misiani appena rientrato da oltre oceano, funziona e pure bene. Il tesoriere, a suo dire, lo avrebbe studiato e analaliizzato a dovere, mettendolo addirittura a punto per le esigenze italiane, o meglio, dei partiti politici italiani. E i colleghi del Pdl, sensibili alle innovazioni che mantengano almeno gli stessi privilegi, sarebbero prontissimi e felici di accettare la “soluzione canadese”. L’argomento è stato inserito nell’ordine del giorno della riunione del gruppo Pd fissata per mercoledì alla Camera, ma circola la voce che il premier Enrico Letta sia all’ocuro di tutto. E ciò sembra davvero molto strano. Oltretutto l’estate è stata da sempre il periodo più ideale per l’approvazione dei “marchingegni” più favorevoli alla “casta”, quando l’attenzione è distolta dalla frenesia delle vacanze. Sarà così anche in questa estate 2013, durante la quale saranno in molti a rimanere a casa per la crisi economica?

Red