A seguito del golpe militare l’Egitto ha un Presidente “ad interim”. E’Adly Mansour, Presidente della Corte

Costituzionale. Mansour ha giurato questa mattina dopo essere stato designato dai militari a succedere a Mohamed Morsi, che è detenuto a Il Cairo all’interno del Ministero della Difesa. Il Presidente “ad interim” si è rivolto con parole concilianti ai fratelli Mussulmani definiti “parte del paese”, invitandoli a condividere la costruzione della nazione”. Mansour ha anche promesso che lavorerà per un “Paese moderno, costituzionale, nazionale e civile”.

Appello, tuttavia, non raccolto dai Fratelli Mussulmani che hanno dichiarato che non avranno “nessun contatto con l’usurpatore” e hanno invitato la nazione a scendere in piazza per un “venerdì del rifiuto” contro il colpo di Stato dei militari. Nel suo discorso, più volte interrotto dagli applausi, Mansour ha elogiato i giovani e le forze armate, che hanno rappresentato la “coscienza” della nazione e i garanti della sicurezza. Ha lodato i manifestanti, che “hanno unito il popolo”, e ha aggiunto che l’Egitto “ha corretto il cammino della sua gloriosa rivoluzione”.

Mansour ha, inoltre, invocato le elezioni parlamentari come unico modo per ottenere un futuro di libertà e democrazia e ha chiesto ai giovani di “continuare a portare la bandiera della rivoluzione”. La situazione rimane però tesa e “complessa”, come ha commentato il nostro ministro degli Esteri Emma Bonino, precisando che “occorre prudenza”, considerando una situazione fluida che ha provocato finora i 16 morti e i 200 feriti della scorsa notte in Egitto durante i violenti disordini nelle ore immediatamente successive al golpe dei militari. Intanto, i più stretti collaboratori del deposto Presidente Morsi, arrestati già ieri insieme al leader islamista, sono stati portati nel penitenziario speciale di Torah Mahkoum, all’estrema periferia meridionale de Il Cairo, in cui oltre all’ex presidente Mubarak sono reclusi i suoi figli, Ala e Gamal.

Red