Torna “Lo Scorpioncello”: nel Pd “facite ammuina” più candidati segretari che iscritti?

Torna “Lo Scorpioncello”:  nel Pd “facite ammuina”  più candidati segretari che iscritti?

E’ più che fare le primarie. E’ un vero e proprio “facite ammuina”. Solo che qui non siamo a bordo di una nave della Regia Marina borbonica, di prima dell’arrivo di Garibaldi. Siamo nel Pd! Che non sembra molto meglio messo delle truppe di Franceschiello dopo lo sbarco di Marsala. Eppure, i moderni Mille di Marsala non dovevano essere proprio loro? Oramai, si tratta di vedere solo chi è l’unico iscritto, o l’unico parlamentare, che non si senta in dovere di candidarsi per la suprema guida del Partito. Più candidati segretari che iscritti?

In alcuni casi si tratta di gente che, se ha un’alta considerazione di se, non può dire di vantare altrettanta accertata fama tra gli italiani. Almeno, tra quelli che fanno parte delle frequentazioni di chi scrive su questo giornale. Ma, forse, siamo noi che trasciniamo la nostra modesta esistenza tagliati fuori dal flusso vivente della storia…

A parlarne in giro sembra di trovarci di fronte ad alcuni “Carneade” e la domanda, ad ogni nome di candidato che ti fanno, o che tu fai, sorge spontanea:” chi è costui?”. La Repubblica, giornale che sembra sempre molto bene informato sulle questioni interne del Pd, così scrive: “Al momento, oltre ai nomi di Serracchiani e Renzi, per la segreteria Pd ci sono le candidature certe di Pippo Civati, Gianni Cuperlo, Gianni Pittella, di un esponente dell’area Ecodem, c’è la tentazione di Stefano Fassina e alcuni non escludano che lo stesso Epifani possa ripensarci e tentare il bis”.

A parte i refusi, se non andiamo errati, dovrebbero essere già in otto. E ancora non si è calcolato un nome semplice, semplice: Enrico Letta. Così, come non si mette nel conto la possibilità che si svegli qualcun altro tra i più titolati degli anni scorsi. Oppure che qualche altra “componente” decida di scendere in campo inventandosi un’altra candidatura. In fondo, cosa costa contribuire a fare “ammuina”?
bandiere pd
Da inguaribili appassionati della “politica”, una cosa, immediatamente, colpisce: salvo un paio di eccezioni, nessuno spiega perché è proprio lui a dover essere scelto. Ha una linea alternativa da presentare? Ha dietro schiere da centinaia di migliaia di sostenitori da far mettere nel conto? O ci troviamo, in molti casi, solo di fronte ad “invenzioni” giornalistiche ed alla sagra della “fiera delle vanità”?

Ma il primo partito d’Italia può davvero andare avanti in questo modo? Noi crediamo che qualcuno cominci a chiederselo perché anche il rispetto nei confronti degli elettori e dei cittadini richiede che, per prima cosa, si assuma senso di responsabilità e rispetto dei propri limiti. Prendiamo questa simpatica, volenterosa e giovanissima Serracchiani. Solo grazie alla televisione, e a Pier Luigi Bersani, che ce l’ha fatta andare in televisone, è diventata la Bindi del nuovo Millennio. Si vuole mettere buona, buona a governare il Friuli, dove ad esempio deve difendere il buon San Daniele o l’ex Tocai ora costretto a chiamarsi solo vino del Friuli? Perché si vuole fare i fatti di Renzi?

Il sindaco di Firenze se la sa cavare da solo, come ha dimostrato da tempo. A meno chè la Serracchiani non aspetti solo che lui si faccia da parte per precipitarsi, lei, e candidarsi a guidare, dopo il Friuli, anche l’Italia, l’Europa, il Mondooooooo!

Lo Scorpioncello…. che, questa volta, preferisce pizzicarli in italiano