Le mani Fiat anche sul Corriere della Sera a John Elkann intanto il 20,1% di quote Rcs

Le mani Fiat anche sul Corriere della Sera  a John Elkann intanto il 20,1% di quote Rcs

La Fiat rastrella in silenzio sembra più del 20 per cento dei diritti Rcs e punta ad assicurarsi il controllo del Corriere della Sera. La casa automobilistica di Torino approfitta così dell’incertezza e dei dubbi di parte dei vecchi proprietari che non intendendo sottoscrivere l’aumento di capitale di 400 milioni di euro considerati necessari per continuare a far vivere dignitosamente il prestigioso quotidiano milanese, hanno riversato le rispettive quote sul mercato. Sono stati Benetton, Merloni, le Generali e Rotelli a permettere ai padroni di Marchionne di intraprendere la via che potrebbe condurre “colpaccio”. Giuseppe Rotelli, da Pavia, proprietario del gruppo ospedaliero San Donato, è nel frattempo appena morto a 68 anni dopo lunga malattia. Mentre i fratelli Della Valle se ne starebbero alla finestra pronti a intervenire.

E così sotto sotto John Elkann al riparo delle luci della ribalta zitto zitto avrebbe versato sul piatto una bella manciata di denaro battendo sul tempo il competitor patron delle Tod’s Diego Della Valle puntando a divenire il primo dei soci rcs, la holding editoriale che tra l’altro controlla appunto anche il Corriere. detto e fatto, così in poche ore John Elkan ha confermato con i fatti proprio ciò che neppur troppo sibillinamente solo ventiqattro ore prima nelle pieghe di un convegno sul “capitalismo famigliare” in Bocconi aveva detto di esser “molto fiducioso sul futuro di Rcs ed è la ragione per cui abbiamo sottoscritto l’aumento di capitale e abbiamo deciso di fare di più”.

elk3Inizialmente la Fiat aveva dichiarato di essere disponibile a sottoscrivere la propria parte di aumento di capitale, pari al 10 per cento delle quote, e di poter raccogliere da altri soci del patto un altro 3 per cento al fine di garantire il buon esito dell’operazione. Poi Elkann ha rotto gli indugi e ha deciso di giocare la partita Rcs con un ruolo di primo piano.

Da qualche tempo erano emerse in contrapposizione tra i soci due linee ben diverse per assicurare il rilancio del giornale. Da una parte appuno Elkann che considerava ben fatto e realizzabile il piano industriale presentato col sostegno di un azionariato forte ma più snello del passato; dall’altra un Della Valle assai critico circa il prospettato aumento di capitale e desideroso dello scioglimento di quel “patto di sindacato” che aveva regolato per lungo tempo la vita e la gestione del Corriere, puntando alla formazione di un nuovo management. E in mezzo le banche, Mediobanca e Intesa San Paolo, entrambe detentrici di importanti quote di capitale nella duplce veste di azionisti e creditori ma, almeno all’apparenza, affatto interessate ad assumere qualsiasi ruoli di gestione.

Antonello La Monaca