Malagrotta: mosse “sospette” e via all’esposto “class action” per le morti avvenute in zona

Malagrotta: mosse “sospette” e via all’esposto  “class action” per le morti avvenute in zona

Ormai non si contano più. Un altro esposto alla Procura della Repubblica da parte dei cittadini residenti a Valle Galeria. Come dice una residente di zona a RomaSettimanale.it, nell’ultimo mese “sono state fatte foto e realizzati video in cui si vedono camion che versano rifiuti e la presenza di gabbiani tutti intorno. Il dubbio è che siano rifiuti comuni misti a materiale trattato e da qui la presentazione dell’esposto. Dato che, secondo le autorità, a Malagrotta, dovrebbe finire solo rifiuto trattato”.

Secondo i cittadini, quindi, a Malagrotta si potrebbe continuare a operare in barba all’apertura della procedura d’infrazione da parte dell’UE, violando le disposizioni del commissario Giuseppe Sottile. Come se non bastasse, verrebbero gettati assieme rifiuti di ogni genere, trattati e non, come testimonierebbe la presenza, appunto, di numerosi gabbiani filmati e fotografati dai cittadini.

malagrottaa3]Proprio qualche giorno, fa il Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, intervenendo alla presentazione del rapporto annuale “Rifiuti Ispra 2013” aveva ribadito che la proroga a Malagrotta verrà concessa solo se, contestualmente, ci sarà anche l’individuazione di un nuovo sito: “Non verranno date proroghe in bianco”, ha dichiarato il Ministro che tra qualche giorno dovrebbe incontrare il nuovo sindaco di Roma, Ignazio Marino, e il Presidente della Regione Lazio, Luca Zingaretti, con l’obiettivo di individuare una nuova area.

Intanto l’associazione Codici ha pronta una “class action” contro le morti sospette registrate nella zona di Valle Galeria. L’associazione ha presentato un dossier dal quale “si evince una correlazione tra le sostanze presenti nelle acque a ridosso della discarica di Malagrotta e le patologie che hanno colpito i residenti della zona, emerse tra l’altro anche dalle numerose testimonianze pervenute all’associazione”.

Malagrotta2[1]Secondo Codici, dopo aver effettuato studi medici e scientifici, si sono riscontrate le presenze di agenti contaminanti nelle acque a ridosso della discarica di Malagrotta, così come documentato da Arpa Lazio, quali: solfati, ferro, manganese, arsenico, cromo totale, nichel, alluminio, piombo benzene, p-xilene, clorulo di vinile, diclorobenzene, tetracloroetilene e infine il burtibenzenesolfinammide. Le malattie più comuni in zona risultano essere tumori di vario genere: ai polmoni, ai reni, al fegato, al seno. E ancora malattie importanti anche se meno gravi quali: affezioni delle vie respiratorie, in particolare asma e bronchiti, del seno nasale, problemi della tiroide ed ormonali, dermatiti atopiche”.

L’associazione informa che potranno aderire all’azione collettiva giudiziaria tutti i cittadini colpiti da patologie correlate ai fattori di inquinamento ambientale e i parenti delle vittime decedute allo scopo di ottenere, non solo un risarcimento dei danni, ma anche l’adozione di adeguati provvedimenti tesi al rispetto del diritto di vivere per tutti in un ambiente salubre.

Lorenzo Campanella