Papa Francesco “celebra” la vita contro le ideologie e tutti gli egoismi

Papa Francesco “celebra” la vita  contro le ideologie e tutti gli egoismi

Papa Francesco ancora una volta celebra la “vita”, in tutte le sue forme. Lo ha fatto in Piazza San Pietro in occasione della giornata dell’Evangelium Vitae. Ritorna, così, alla mente l’enciclica del 1995 di Giovanni Paolo II, sulla difesa della dignità della vita.

Davanti a Papa Francesco, mischiati alla solita enorme folla che gremisce ogni domenica l’intera area del Vaticano, i rappresentanti di tutte le associazioni, italiane e mondiali, impegnate in prima linea a tutelare l’esistenza umana, nelle maniere più diverse e disparate. Dall’Unitalsi alla Croce Rossa, dall’Ordine di Malta alle associazioni Pro-life. Molte le organizzazioni umanitarie e le conferenze episcopali di tutto il mondo.

Ma questa non è stata l’unica occasione di questi giorni per il Papa di incontrare ed esaltare la vita intesa nei suoi numerosi aspetti e contenuti. Di nuovo, infatti, ha ricevuto l’abbraccio dei partecipanti al raduno degli appassionati della Harley Davidson. Lo hanno incontrato l’altro giorno ma alcuni di loro sono tornati a Via della Conciliazione per salutarlo ancora una volta. La moto come simbolo massima della libertà delle persone, esaltazione di una vita vissuta in movimento, anche occasione per godersi pienamente la bellezza del creato.

moto san pietro[5]Papa Francesco, però, nel corso della settimana ha anche incontrato il Presidente della Commissione Europea Barroso, con il quale ha esaminato le importanti questioni che riguardano le vite delle centinaia di persone che formano il grande popolo del nostro continente, a partire da quella delicatissima della mancanza del lavoro.

Così, come ha ricevuto il primate della Chiesa Anglicana alla presa con difficili decisioni da assumere in materia di riconoscimento delle nozze di persone dello stesso sesso e dell’accesso al rango vescovile delle donne nella Chiesa d’Inghilterra.

Papa Francesco ha anche ricordato la beatificazione avvenuta ieri a Carpi, nei pressi del campo di concentramento di Fossoli, del martirio cui fu sottoposto un “santo laico” per aver salvato un centinaio di ebrei.

Si tratta di Odoardo Focherini, padre di sette figli, ucciso nel campo di sterminio nazista di Hesbruck nel 1944. Giornalista e direttore amministrativo dell’Avvenire d’Italia, così si chiamava allora il giornale dei cattolici italiani, pagò con la morte la sua continua e strenua difesa della vita, da membro dell’Azione Cattolica, contro ideologie malvagie e disumane.

focheriniPapa Francesco, non a caso, ha proprio parlato contro le ideologie sostenendo che spesso” l’uomo non sceglie la vita, non accoglie il Vangelo della vita, ma si lascia guidare da ideologie e logiche che mettono ostacoli alla vita, che non la rispettano, perché sono dettate dall’egoismo, dall’interesse, dal profitto, dal potere, dal piacere e non dall’amore, dalla ricerca del bene dell’altro”. “Quando l’uomo- ha proseguito Francesco- vuole affermare se stesso, chiudendosi nel proprio egoismo e mettendosi al posto di Dio, finisce per seminare morte”.

Il Papa ha invitato a non lasciarsi trascinare da una “costante illusione di voler costruire la città dell’uomo senza Dio, senza la vita e l’amore di Dio: una nuova Torre di Babele. Il risultato è che a Dio vengono sostituiti idoli umani e passeggeri, che offrono l’ebbrezza di un momento di libertà ma che alla fine sono portatori di nuove schiavitù e di morte”.

Già a maggio, nel salutare i partecipanti della “Marcia per la vita”, Francesco invitò “a mantenere viva l’attenzione di tutti sul tema così importante del rispetto per la vita umana sin dal momento del suo concepimento”.

Poi, è tornato sul tema anche nel corso dell’udienza generale del 5 giugno quando, parlando della giornata mondiale dell’Ambiente promossa dall’Onu, ha parlato di “ecologia umana”, mettendo in guardia contro quella che definì la “cultura dello scarto” perché “la vita umana, la persona non sono più sentite come valore primario da rispettare e tutelare. Specie se è povera o disabile, se non serve ancora – come il nascituro – , o non serve più – come l’anziano.

In serata il “popolo della vita” si metterà in fila, fiaccole alla mano, e percorrerà via della Conciliazione fino in piazza San Pietro con l’obiettivo di “richiamare l’attenzione sul tema della vita umana e del suo valore intangibile”.

Giancarlo Infante