Niente da fare. Neanche il “Roma Pride 2013” vedrà la presenza del Primo Cittadino di Roma. La smentita della presenza arriva proprio dallo stesso Sindaco Marino che ha affermato “Rimarrò a casa con la mia famiglia”. Alcune associazioni avevano infatti invitato il chirurgo democratico a partecipare alla parata, ma il nuovo inquilino del Campidoglio ha fatto sapere che trascorrerà alcuni giorni in famiglia dopo il finale intenso di campagna elettorale e la proclamazione a primo cittadino.
Le parole sono suonate subito come intolleranti agli organizzatori che hanno risposto: “Falsa partenza, può venire con la famiglia”. “Una risposta irrispettosa e offensiva nei confronti di una comunità che si batte da anni e oggi scenderà in piazza proprio per vedere riconosciuti i diritti, la visibilità e la dignità delle proprie famiglie”, commenta duramente in una nota il Comitato Roma Pride 2013.
Seguono poi le dichiarazioni di Andrea Maccarone, Presidente del circolo di cultura omosessuale “Mario Mieli”: “Ci sembra una falsa partenza – dice – e un brutto segnale nei confronti di Roma e di una comunità importante
”Per un sindaco di Roma che creda davvero nei diritti civili e nella piena uguaglianza – prosegue Maccarrone – la presenza al Pride non può più considerarsi un optional, ma un impegno istituzionale e civile inderogabile. Tanto più che può tradursi anche in un saluto di qualche minuto all’inizio della parata come avviene nelle principali capitali europee. Oltre a questa grave sottovalutazione del Pride ci colpiscono negativamente e aggravano la nostra preoccupazione le parole più vaghe e fumose rispetto al riconoscimento delle famiglie anagrafiche che appaiono in contrasto con gli stessi impegni assunti da Ignazio Marino in campagna elettorale”.
Partito alle 16.30 da Piazza della Repubblica con musica e persone sparse per tutte le vie limitrofe, la sfilata del gay pride propone diversi tipi di carri allegorici. Presenti quello del Muccassasina fino a quello dell’Agedo (Associazione genitori, parenti e amici di omosessuali). Spiccano poi le drag queen con bandiera francese e cartello che cita: “In Francia mi posso sposare, in Italia quando?”. In marcia anche alcuni Gay di Istanbul e altri manifestanti arrivati con le loro Harley Davidson direttamente dalla parata per i 110 anni della storica moto.
Ma soprattutto, a distanza di poche ore, sembra pace fatta tra gli organizzatori e il neo Sindaco Marino. Dopo le dichiarazioni del Primo Cittadino di Roma e le relative risposte polemiche, Andrea Maccarone, portavoce della manifestazione, chiarisce: “Col sindaco Marino non c’è mai stata una guerra e la polemica si chiude qui. C’è solo delusione perché ci aspettavamo che ci fosse, sarebbe stata anche la sua festa. Da domani si lavora insieme per i diritti di tutti”.
Hanno portato il proprio sostegno alla manifestazione, sfilando per le vie del centro, anche Sergio Lo Giudice (senatore Pd), Franco Grillini, Francesco D’Ausilio (consigliere comunale Pd), Vladimir Luxuria, Dario Vergassola, Stefania Orlando, madrina della manifestazione (ospite del carro del Mucca Assassina).
Discorso viabilità. Intorno alle 16 è stata chiusa via Einaudi, deviate le linee 40-64-82-170-175-C3. Tram 5-14 e bus 105 non attive Porta Maggiore-Termini, comunica, in una nota, Agenzia per la mobilità. Sono scattate anche tutte le deviazioni del trasporto pubblico previste per consentire il passaggio del corteo in zona Termini. Linee bus provenienti da Nazionale verso Termini limitano via Nazionale-via Torino. Assistenti alla clientela Atac: attivo presidio a Termini capolinea bus e tram per info anche Infobox di Agenzia per la mobilità.
Luca Pandolfi