Chiusi i seggi nelle città capoluogo di provincia. Si è votato fino alle 15 per il ballottaggio dei due candidati sindaci che quindici giorni fa hanno ottenuto il consenso più alto rispetto a tutti gli altri concorrenti. Si tratta, dappertutto, di un confronto tra i candidati del Pd e del Pdl.
Dappertutto, però, trionfa a mani basse il partito astensionista. Due settimane fa a Roma votò poco più del 52 per cento. Ieri sera alle 22 la lancetta si è fermata, però, al 32,30 per cento. Poca roba, davvero!
Così il risultato capitolino rischia di essere fortemente” inficiato” dalla bassissima affluenza alle urne. C’è il fondato rischio che il nuovo inquilino del Campidoglio, ormai certamente Ignazio Marino, sia proclamato Sindaco con il sostegno effettivo di una modesta quota, marginale e minoritaria degli elettori. Mentre lo staff di Alemanno ha già ammesso la sconfitta.
In 142 comuni della Sicilia si è votato, invece, per il primo turno delle elezioni il rinnovo delle amministrazioni locali. In 39 casi di questi, si applica il sistema elettorale maggioritario a doppio turno. L’esito del voto è atteso anche per una verifica tutta regionale. Sia sulla tenuta del governo Crocetta, sia di quella del Movimento Cinque Stelle che nell’Isola ha una vera e propria “roccaforte”.
G.I.