Tutti attenti al telefono, spiati da sempre ma ora di più. Usa: ordine segreto dei giudici

Tutti attenti al telefono, spiati da sempre ma ora di più. Usa: ordine segreto dei giudici

Lo dicevano sempre i vecchi, quando per esser messi in comunicazione ancora c’erano le centraliniste in cuffia e grembliule nero che inserivano gli spinotti nei pannelli per permettere a due utenti di parlare tra loro. Lo avvertivano “silenziosi” gli apparecchi di “quelli che contavano” con una targhetta in metallo nero dalle lettere d’oro: “Attenzione, il telefono è un mezzo di comunicazione non sicuro. E’ vietato trattare argomenti classificati”. Quindi, non parlate al telefono, o almeno fatelo con grande attenzione. Limitatevi allo stretto indispensabile.

L’avviso è ripetuto ora agli americani sotto un’altra forma che conferma, però, le certezze dei nostri vecchi: ci spiano e ci registrano le telefonate. Si sapeva già ma non che lo facessero a tappeto come sembra avvenire oggi. L’Agenzia per la Sicurezza Nazionale- “NSA- Usa, infatti, sta raccogliendo le registrazioni telefoniche di milioni di utenti negli Stati Uniti da “Verizon”, uno dei maggiori fornitori di telecomunicazioni degli Stati Uniti, nell’ambito di un ordine del tribunale “top secret” emesso nel mese di aprile. Il guaio è che “The Guardian” di Londra ha ricevuto e pubblicato una copia dell’ordinanza.
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La compagnia telefonica ha l’ordine “continuo, ogni giorno” di dare le informazioni alla NSA su tutte le chiamate telefoniche nei propri sistemi, sia all’interno degli Stati Uniti, sia tra Stati Uniti ed altri paesi. Il documento mostra per la prima volta che sotto l’amministrazione Obama, i dati sulle comunicazione di milioni di cittadini americani vengono raccolti indiscriminatamente ed in massa – a prescindere dal fatto che essi siano o meno sospettati di alcun illecito.

La disposizione segreta consente all’FBI ‘autorità illimitata di ottenere i dati per un periodo di tre mesi, fino al 19 luglio. La divulgazione della notizia è ora destinata a riaccendere i dibattiti che da lunga data si sviluppano negli Stati Uniti attorno ai poteri di spionaggio del governo. La pratica dello spionaggio governativo, infatti, più volte è stata resa nota a partire dai casi emersi sotto l’amministrazione di George W. Bush. Quel che oggi appare insolito è che la disposizione segreta, che ora non è più tale, consente un controllo indiscriminato, senza fissare limiti ad uno specifico nome o di un insieme definito di obiettivi inseriti nell’elenco.
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L’ordine del tribunale vieta espressamente a “Verizon” di divulgare al pubblico sia l’esistenza della richiesta dell’ FBI , sia l’ordine del tribunale stesso. “Nessun commento,” si è limitato a dire Ed McFadden, un portavoce della compagnia telefonica, che ha sede a Washington. Non è noto se Verizon sia l’unico “provider” ad essere preso di mira con un ordine del genere e neppure si sa se questo sia l’unico provvedimento del genere o faccia parte di una serie più ampia. L’ordine del tribunale sembra spiegare i numerosi avvertimenti pubblici, considerati molto criptici, da parte di due senatori degli Stati Uniti, Ron Wyden e Mark Udall, circa la portata delle attività di sorveglianza dell’amministrazione Obama.

Beatrice Zamponi