Il nuovo e l’antico nel cuore di un verde che lascia senza fiato, un angolo incantato, protetto dalla natura, invisibile, ma al di dentro l’abitato di Subiaco. Nell’ Alta Valle dell’Aniene, sulla via Tiburtina che porta in Abruzzo, a poche decine di chilometri da Roma, zona celebre nel mondo per i suoi monasteri benedettini luoghi di raccoglimento e di preghiera, e prima ancora già nota ai tempi dell’antica Roma quale residenza di vacanza preferita di imperatori e di personaggi illustri del tempo. E in questo contesto è nata “la Panarda”, ideata e realizzata con rapida maestria dal suo “papà” Giovanni Rapone, affettuosamente conosciuto da tutti come Johnny .
“La Panarda”, ovvero un ristorante con annessa pizzeria assolutamente “fuori dal coro” dove trascorrere una o più ore riuscendo a staccare la spina dalle dinamiche frenetiche del mondo moderno, per di più soddisfacendo innegabilmente le esigenze dei palati, soprattutto dei più raffinati.
Il ristorante ha storia più che recente, ma con decisione è entrato direttamente nel pieno della indiscutibile maturità. Di quella che in questi casi conta, e conta molto.
Giovanni Rapone ristoratore non rappresenta però del tutto una novità. E’ senz’altro un “figlio dell’arte del mangiare”. Johnny, 46 anni, due figli. Una, Eleonora, lavora con lui nel ristorante. Provengono da una famiglia di allevatori della zona, proprietaria anche di una macelleria. E la carne non poteva che essere il punto di forza de “la Panarda”, sebbene i piatti a base di pesce non siano affatto trascurati. Tutt’altro.
“La Panarda”, dunque, quale inno al cibo, “ma con tanto di pizzico di novità nella tradizione”, non smette di ricordare Johnny. “Ho sempre avuto la passione per la cucina – continua a raccontarci – e negli anni ’90 ho frequentato dei corsi. Già, perché l’idea iniziale era quella di offrire assieme ai tradizionali prodotti di macelleria anche una sorta di gastronomia già pronta, o quasi, in modo da permettere ai clienti di risparmiare tempo. In pratica che potessero acquistare prodotti cotti o pronti per essere cucinati. Ebbi subito un’ottima risposta, e a mano a mano cominciai anche con del catering esterno. Il successo non mancava e mi resi conto che a quel punto “mi mancavano solo i tavoli”.
Ma ora veniamo al punto, Johnny. E’ l’ora di mangiare, e con questi racconti e l’ambiente accogliente la fame si fa sentire. Cosa suggerisce di scegliere qui da lei?
E’ qui di Subiaco, si chiama Andrea Catarinozzi, ha frequentato la scuola alberghiera di Fiuggi e, nonostante la giovane età, ha già avuto importanti e significative esperienze in Francia e in due villaggi turistici”. Allora forza, a tavola.
Enrico Massidda