Sicurezza più forte in Libia Esperti Nato ma NO truppe

Sicurezza più forte in Libia  Esperti Nato ma NO truppe

La Nato invierà di un team di esperti in Libia per valutare come l’alleanza atlantica sia grado di fornire assistenza alla sicurezza del Paese nord mediterraneo. In particolare, per la formazione militare e per fronteggiare i combattimenti islamici fedeli ad Al Qaeda. L’impegno ad aiutare il fragile, nuovo governo della Libia è venuto anche dal segretario alla Difesa Usa, Chuck Hagel, e da altri ministri della difesa della Nato nel corso di una riunione di due giorni a Bruxelles, incentrata in gran parte sull’Afghanistan e la sicurezza informatica.

Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, nel corso di in una conferenza stampa, ha annunciato che un team di esperti si recherà in visita in Libia “il più presto possibile” e riferirà entro la fine di giugno. Rasmussen ha detto che l’assistenza alla sicurezza del Governo di Tripoli “sarebbe un modo appropriato per continuare la cooperazione con la Libia dopo che è stata intrapresa con successo l’azione per proteggere il popolo libico, due anni fa.”

nato4 andersIl segretario della Nato, che aveva parlato con Obama sulla Libia, venerdì scorso a Washington, ha precisato che qualsiasi assistenza alla sicurezza libica avrebbe il solo scopo di rinforzarne le forze di sicurezza e non comporterebbe l’invio di truppe Nato nel paese.

Il ruolo crescente dei combattenti islamici è fonte di particolare preoccupazione nelle capitali dei paesi occidentali. Essi sono, infatti, diventati particolarmente attivi nel sud della Libia, dove si sono rifugiati dopo essere stati cacciati del Mali da un’offensiva francese all’inizio di quest’anno.

La riunione della Nato è stata incentrata anche sulla minaccia rappresentata da attacchi ai sistemi informatici dell’Alleanza. “Gli attacchi cibernetici sono sempre più comuni, più complessi e più pericolosi,” ha detto Rasmussen ai giornalisti. “Arrivano senza preavviso da qualsiasi parte del mondo e possono avere conseguenze devastanti.”

Tornado jetfighters getting readyEgli ha detto che la Nato ha “trattato” oltre 2.500 “casi di attacchi significativi” l’anno scorso. Con una frequenza di uno ogni tre ore per tutti i giorni e le notti dell’anno. Rasmussen ha aggiunto che “nonostante la crescente sofisticazione di questi attacchi, la nostra sicurezza non è stata compromessa” e non ha specificato da dove gli attacchi siano originati.

Il segretario generale della Nato ha anche sollevato quello che, negli ultimi anni è diventato un problema ricorrente nelle assemblee dell’alleanza atlantica: i bilanci della difesa assistono alla contrazione del contributo di molte nazioni europee. Washington ha più volte implorato i suoi alleati di rinforzare i loro bilanci della difesa, ma, con gran parte dell’Europa afflitta da una crisi economica profonda, le contribuzioni slittano sempre più verso il basso.

“I paesi europei devono fare di più per alleviare il carico diseguale dei finanziamenti, attualmente sulle spalle, in gran parte, sui soli Stati Uniti”, ha concluso Rasmussen.

Gianluca Scialanga