La politica italiana é l’ 8 volante: grandi altezze e cose terra terra

La politica italiana é l’ 8 volante:  grandi altezze e cose terra terra

La politica italiana è un miscuglio di cose diverse. Come l’otto volante, sale su verso vette altissime e riscende al terra terra. Grandi discorsi ed altrettanto modesti litigi per le poltrone. Spiace che partecipi al “solito gioco” anche chi ha ricevuto dagli elettori, se non altro, almeno l’incitamento a provarci a cambiare. Così, scopriamo che qualcuno del Movimento Cinque Stelle deve per forza avere la presidenza di una delle commissioni che spettano alla minoranza. Ma l’ha ordinato il medico? E’ proprio per questo che la gente ha votato convinta di dare sfogo alla propria rabbia, attraverso l’ammaliante “diversità” di Beppe Grillo dagli altri partiti?

Il ricordo va al primo Silvio Berlusconi. Quello di vent’anni fa. Voleva chiudere il teatrino della politica! E’ finito a farci repliche ogni giorno, anche lui. Beppe Grillo vuole fare la stessa fine? A volte sembra di no. In altre occasioni, invece, nonostante le ripetute deflagranti dichiarazioni, sembra proprio che voglia, invece, entrare nel gioco, anche se alle condizioni sue. Troppo ganzo! Si direbbe sulla costiera toscana, dalle parti di Livorno.

Così, gran parte della giornata è stata dedicata alla discussione sulle presidenze della Commissione Parlamentare di controllo dei servizi segreti e della vigilanza Rai. Ma cosa vuoi vigilare sulla Rai? E’ in vigilabile. Lo sarà fino a quando a guidarla non si decideranno a mettere dei veri professionisti del settore. Ma siamo seri! Anzi, siate seri! E smettete di prendervi e prenderci in giro. Che gli eletti del Movimento Cinque Stelle si vadano a leggere i diari di Pietro Nenni. Pietro_Nenni2Il leader socialista era convinto di fare chissà che cosa entrando nella “stanza dei bottoni”… Non gli fecero trovare neppure quelli! Nel caso dei seguaci di Grillo, poi, dovrebbero entrare nella stanza dove dicono che, forse, gli farebbero controllare i bottoni!

Un altro tema di queste ultime ore, anch’esso un po’ surreale, è quello della costituzione del comitato dei saggi- un altro?- per le riforme costituzionali. Tutti, ma proprio tutti, scelti in base ad assodati meriti di natura scientifica in campo di politologia e di diritto delle istituzioni. E’ proprio vero che la Repubblica parlamentare è finita! Sostituita da uno strano “accrocchio” in cui non si sa proprio chi comanda, mentre sono chiari gli interessi esterni che cercano di spingere verso una certa direzione. Ma i mille parlamentari, cosa li paghiamo a fare? Per esaminare un bel documento scritto dai loro stessi partiti presenti in Parlamento, sia pure attraverso un gruppo di “saggi”, ex parlamentari e professori che hanno fatto carriera grazie ai partiti e così via cantando? Questi sono“saggi” al punto di esseri primi a sapere che poi il tutto, cioè se si farà davvero una riforma, dipenderà solo dal clima del momento. Ma intanto si riuniscono e sono già pronti a concedere numerose interviste…

Giorgio Napolitano continua con il suo “accanimento terapeutico”. Lo stesso che, invece di portarci alle elezioni, come sarebbe stato meglio, ci fece sperimentare il Governo Monti. Un personaggio, quest’ultimo, tanto per dirne una, che oggi sembra lontano anni luce da quando entrava ed usciva da Palazzo Chigi. Un po’ come come l’asteroide “1998 QE2” che ci ha appena sfiorati, passando a circa 600 milioni di chilometri dalla Terra.

l43-monti-passera-fornero-120911173221_bigMario Monti ci manca. Assieme alla signora ex ministro Fornero e quell’altro ex di Corrado Passera. Eppure, parliamo di tre personaggi di spessore, al di là delle opinioni politiche diverse che uno può avere in confronto alle loro. La verità è che quando la politica non conta più nulla e regna l’improvvisazione, tutto diventa opinabile, fungibile, sostituibile persino…inutile. La battaglia che conta è quella in corso, nell’attimo fuggente. Perché del “doman non v’è certezza” diceva il Magnifico che di governo se ne intendeva! E’dura tenere il mento fuori dai gorghi e continuare a nuotare, anche solo per sopravvivere.

Io, da osservatore lontano, ignorante di tutto ciò che significa intraprendere, ho una versa stima nel Presidente della Confindustria, Giorgio Squinzi. Mi sembra una persona valida. Accidenti! E non solo perché con la sua Mapei ha fatto correre tanti bravissimi corridori. Lui, sembra uno di quegli italiani di cui ce ne vorrebbero tanti. A me dispiace non conoscerlo personalmente e non poterci scambiare , almeno ogni tanto, qualche impressione. Magari potessimo avere uno come lui per ogni piano di condominio. Avremmo tanta calma in più, tanta saggezza, molta pazienza a portata di mano per trarne utili insegnamenti.

I giornali hanno sparato nei titoli le sue dichiarazioni. I cinque punti che il massimo rappresentante del mondo dell’impresa italiana PalazzoQuirinale-Gchiede al Governo di individuare, subito, come immediato terreno d’impegno. Purtroppo, sono gli stessi che sentiamo ricordare da decenni. Il Presidente di Confindustria è costretto a ripresentare una minestra riscaldata e, così facendo, appare come uno dei pochi concreti in queste ore di baraonda.

Squinzi non ha fatto tanti discorsoni. Non è che ha chiesto cose strane, da contorsioniste mongole. Pare siano le più brave ad assumere posizioni le più improbabili per un corpo da persona normale. No! Squinzi ha detto delle cose ovvie, scontate, condivisibili e condivise da anni. Non è questa la cosa più drammatica?

Allora, e questo vale anche per i comitati di saggi, cui sembra tenere tanto il massimo inquilino del Quirinale, non possiamo fare davvero qualcosa di utile a questo Paese? Smetterla di giocare e rendersi conto che un qualche segnale di ripresa dall’economia americana, in qualche modo, viene. Che la signora Merkel comincia a sentire il morso dei problemi che non ha voluto risolvere per tempo, anche lei, e che qualcosa deve pur fare.

La giornata, comunque, si è risolta grazie ad Berlusconi più che mai rilassato e, persino, pronto a fare l’amicone. Lui, da sempre assalito dai comunisti travestiti da magistrati e da giudici nascosti sotto le mentite spoglie da comunisti, ha improvvisamente scoperto – cito dal suo giornale “preferito”, La Repubblica, che si é ”riusciti berlusconirilassato-960x651a mettere insieme il centrodestra e il centrosinistra ponendo fine a una lunga guerra fredda, ad una guerra civile. Abbiano un governo forte che può fare quelle riforme e che una sola parte non poteva fare”, aggiunge il leader del Pdl. Grazie “a questa svolta epocale” di aver messo insieme centrodestra e centrosinistra ora l’Italia, prosegue Berlusconi, si trova con “un governo forte anche nei confronti con l’Europa. E’ importante che ci siano le due parti che sostengono il governo. E che possano varare la riforma della Costituzione che possa portare il nostro paese alle elezioni diretta del capo dello Stato e poi a un primo ministro che abbia gli stessi poteri dei suoi colleghi delle altre democrazie occidentali’. Così Silvio Berlusconi in un’intervista rilasciata al tg di T9 in onda questa sera alle ore 19”.

Questo riportava la Repubblica. Io, andando indietro con la mente alle ultime 48 ore mi chiedo, allora, se non ho visto, io, un altro film? E, poi, faccio una piccola riflessione: con la sua elezione diretta, si darebbe al Presidente della Repubblica un bel peso in più. Dando, poi, al primo ministro gli “stessi poteri dei suoi colleghi delle altre democrazie occidentali’ non finiremo per creare ancora più confusione e rendere ancora meno governabile questo Paese? Non è già abbastanza “non governato”?

Giancarlo Infante