Norfolk, Usa: Processo a tre pirati somali rischiano la pena di morte

Norfolk, Usa:  Processo a tre pirati somali  rischiano la pena di morte

Ci ricordiamo dei pirati della costa della Somalia? Sembriamo non ricordarcene più. Ce li ricorda, invece, e drammaticamente un processo che comincia negli Usa, a Norfolk, in Virginia, con alla sbarra tre pirati somali catturati nel Febbraio 2011. Sono accusati di aver provocato la morte di due coppie di americani: Scott e Jean Adam of Marina del Rey, in California, e di Bob Riggle e Phyllis Macay of Seattle.

In totale sarebbero circa 24 i moderni pirati in attesa di un processo dinanzi ai tribunali americani. Nel processo in questione, però, ed è il primo del genere, gli imputati rischiano la pena di morte.
L’appuntamento di Norfolk, dove ha sede la principale base della Marina Militare degli Stati Uniti, si inserisce in una serie di iniziative giudiziarie internazionali che riguardano oltre venti diversi paesi i quali hanno nelle loro prigioni pirati provenienti soprattutto dal Paese del Corno d’Africa.

pirati5-somali1Da svariati anni, in particolare da quando in Somalia è scoppiata una guerra civile, che ha travolto tutto e tutti, l’oceano di mare che si trova tra le coste arabe del Mar Rosso a quelle dell’India sono infestate da corsari di ogni tipo. Quelli somali, però, sono i più organizzati e possono contare sul fatto che a casa loro più nessuno è in grado di garantire un minimo di ordine e di controllo. Alcuni porti della Somalia sono diventati così brutte versioni della romanzata Tortuga dei tempi di Morgan e di altri pirati dei Caraibi resi leggendari dalla letteratura di due secoli fa.

In questo contesto, purtroppo, si inserisce anche la brutta, ed ancora irrisolta, vicenda dei due marò italiani, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, che restano ancora imprigionati nelle carceri indiane. Su di loro sembra essere sceso il silenzio più totale. Sembrerebbe come se le autorità occidentali fossero incapaci di gestire tutti gli aspetti di questa situazione.
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Eppure, i responsabili militari che dirigono la lotta alla pirateria sostengono che, invece, tra impegno navale di pattugliamento, con azioni di prevenzione e di repressione, e i processi imbastiti la pirateria sembra essere diminuita. Dai 176 attacchi del 2011 si è scesi a ben soli tre tentativi di questo anno, di cui nessuno ha avuto successo.

Nel frattempo sarebbero stati catturati 1200 pirati, di cui numerosissimi sarebbe stati perseguiti nei paesi più vicini alla Somalia, come il Kenya, e le Seychelles. Al punto che in questo arcipelago del Mar Rosso circa il 20 per cento dei detenuti sarebbe oramai composto proprio dai corsari catturati. Se non ci fossero di mezzo delle vite umane ci sarebbe da scherzarci sopra.

John De Giorgi