Londra: Lo scandalo stavolta tocca i Lords. Accusati in tre, dai nomi altisonanti

Londra:  Lo scandalo stavolta tocca i Lords. Accusati in tre, dai  nomi altisonanti

Scandalo a Westminster. Questa volta tocca addirittura alla Camera dei Lords. Siamo nella crema della crema, sociale, economica e finanziaria del Regno Unito. Tre “Pari d’Inghilterra” sono al centro della bufera e sono stati sospesi dai loro partiti di appartenenza. Due sono laburisti. Il terzo viene dal Partito Unionista del Nord Irlanda. I nomi sono altisonanti. A partire da Lord Cunningham. Discendente di una famiglia che ha palazzi e strade nominate in mezza Londra. E’ in compagnia di Lord Mackenzie e di Lord Laird.

Sono tutti accusati di aver chiesto soldi per svolgere il loro mestiere nel Parlamento. Anche loro, insomma vittime delle tentazione del “lobbismo”. Anche loro traditi dal solito giornalista che si finge di essere un rappresentante di questo o di quel gruppo di interesse.

Lord Cunningham avrebbe chiesto 144.000 Sterline per premere sul Governo di Sua Maestà a favore degli interessi che gli venivano rappresentati da un giornalista del Sunday Times presentatosi come un avvocato che difendeva gli interessi di una società sud coreana.

Una questione già esplosa qualche giorno fa per il caso di Patrick Mercer,ex componente del “governo ombra” conservatore. A conferma che il problema della estrema sensibilità dei politici inglesi al canto delle sirene delle “ lobbies” attive attorno a Westminster é diventato acuto. Al punto che il Primo Ministro David Cameron ha confermato la sua intenzione di presentare al più presto un disegno di legge per regolamentare l’attività dei “lobbisti”.
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Probabilmente sarà creata un sistema di registrazione ufficiale per evitare scandali come questi accaduti in rapida successione, uno dopo l’altro.In realtà queste promesse Cameron le aveva già fatte nel 2010 e non si è concluso ancora niente.

Con Cameron sono d’accordo anche i suoi alleati Liberal Democratici. Sono preoccupati che, a lungo andare, si creino problemi nel rapporto tra cittadini ed istituzioni. E’, quindi, fondamentale tornare a quella trasparenza che, in linea di massima, ha sempre contraddistinto l’attività dei parlamentari britannici. Soprattutto ora che nello scandalo sono coinvolti gli altisonanti nomi del miglior mondo britannico ed internazionale.

Gianluca Scialanga