Il fiume color “verde-acqua”…un tempo “biondo”

«Ma sto fiume ce serve o nun ce serve?». Era questa la domanda che si poneva un ambiguo politico di Roma interpretato da Carlo Verdone in uno dei suoi più celebri film, riguardo l’utilità del fiume Tevere. Nel suo discorso proponeva addirittura una “lunga lingua” di asfalto per risolvere il problema del traffico a Roma.
Stranezze a parte ciò che oggi si vede affacciandosi da un qualsiasi ponte del lungotevere, è un fiume dai colori verdastri. Ma un tempo non era noto per esser “biondo”? In ogni caso, vero e proprio canale di scarico per oltre 2 milioni di abitanti, il Tevere rischia un livello di inquinamento eccessivo.

Studi recenti dimostrano come a partire della fonte, situata a 1268 m.s.l. sul monte Fumaiolo, il fiume più lungo del centro-Italia cominci a mostrare evidenti segni di inquinamento solo nei pressi di Roma. È mantenuto sotto continuo monitoraggio, visti anche i recenti allarmi di straripamento, e diviene uno dei temi di propaganda nella recente campagna elettorale per l’elezione del sindaco. L’importanza geologica, politica e turistica del Tevere è nota e si spera che la sua condizione possa migliorare con il tempo. Magari un giorno potremmo fare quello che il Verdone politico sogna: «Lo voglio vivere, lo voglio navigare, ci voglio pure fà il bagno».

Luca Pandolfi