Le critiche di Renzi: il Governo è nelle “sabbie mobili” ma Matteo dice di non volerne la fine

Le critiche di Renzi:  il Governo è nelle “sabbie mobili”  ma Matteo dice di non volerne la fine

Sempre più difficile appare il cammino del governo guidato da Enrico Letta, il quale deve mettere d’accordo i falchi del suo partito e le aspettative del Pdl. Questi ultimi, infatti, sembrano mettere sempre il dito nella piaga e rimarcare le differenze tra i due schieramenti che sostengono l’esecutivo. E’ accaduto quando durante una riunione dei parlamentari azzurri è stato fatto notare che il Pdl, pur condividendo il governo esistente, rimane fedele al patto perché questo rappresenta l’unica strada per portare il Paese fuori dalle secche mettendolo in condizioni di ripartire.

E a sostenerlo sono proprio due parlamentari azzurri, la portavoce Mara Carfagna e Fabrizio Cicchitto. La prima dopo una lunga partecipazione alla trasmissione televisiva Agorà e il secondo in una intervista rilasciata al Corriere della Sera hanno ribadito la posizione del Pdl, favorevole alla realizzazione delle riforme e contraria ad ogni ipotesi elettorale.

Ma a tormentare la vita dell’esecutivo è la posizione del PD. Sono proprio i mal di pancia di partito di maggioranza relativo a non far dormire sonni tranquilli a Enrico Letta. La bocciatura della mozione presentata da Giacchetti e sostenuta da quarantatré parlamentari, Renziani e Prodiani, per approvare una legge elettorale fondata sul Mattarelum, ha suscitato critiche più o meno velate, costringendo il segretario Epifani a improvvisarsi pompiere per cercare di spegnere il fuoco.

Conferenza stampa Partito Democratico Campania“Tutto il Pd – ha precisato Epifani – vuole l’abbandono dell’attuale legge elettorale che si fonda sul Porcellum, e vorrebbe tornare al vecchio metodo in vigore prima dell’approvazione della legge Calderoli”. Una precisazione necessaria per stemperare gli animi, ma che non è servita ad impedire alcune considerazioni di Matteo che nessuno vuole Renzi.

Il sindaco di Firenze, infatti, parlando ai microfoni de “La Sette”, pur dichiarandosi amico fraterno di Enrico Letta e di condividerne le scelte, ne ha criticato l’atteggiamento troppo democristiano. Una posizione questa che rischia di trasformare il governo “dalle larghe intese alle lunghe attese”. Un rischio che nessuno vuole correre. Una spada di Damocle che rischia di abbattersi sull’esecutivo con esiti fuori programma. E a questo punto ci vorrà tutta la buona volontà di Enrico Letta per riportare in rotta la fragile navicella governativa sempre di più a rischio di trovarsi in mezzo ai marosi.

“Non sto mettendo fretta al Governo – ha poi detto Renzi a Roma alla presentazione del suo libro “Oltre la rottamazione”, negando di voler anticipare la fine del Governo – non è vero che voglio accelerare, ma Governo e Parlamento funzionano se fanno le riforme e non se vivacchiano”.

Enrico Barone