I senza biglietto non si combattono solo con più stretti controlli, ma anche nei modi di acquisto dei biglietti. Ogni giorno, nel mare magnum del Tpl italiano frequentato da 15 milioni di passeggeri circola la considerevole cifra in contanti di 3 miliardi di euro.
L’obiettivo è quello di facilitare tutti nell’acquisto senza dover ricorrere all’uso di banconote e monetine, favorendo l’utilizzo di carte di credito, bancomat e cellulari. Ma in Italia, bancomat, e soprattutto carte di credito ricaricabili o meno, non sono ancora in moltissimi a possederle, e soprattutto a farne uso. Prevalgono ancora pregiudizi e diffidenza. Il cellulare invece è posseduto dalla quasi totalità dei cittadini, e la media si sta velocemente avvicinando ai 2 telefonini per persona. Salvo sempre più rare persone che addirittura lo rifiuta, per lo più molto anziane.
E in una tavola rotonda organizzata a Bologna nel recente convegno dell’Asstra sul TPL è emerso l’interesse del ABI e del mondo bancario per trovare una soluzione tecnica comune per tutti che risolva efficacemente l’ambito obiettivo dell’eliminazione del denaro contante per viaggiare ovunque su bus, tram , filobus e metro. Una comodità ragguardevole per passeggeri e Aziende, che vedrebbero, queste ultime, in tal modo rafforzata la lotta all’evasione tariffaria. Una lotta che, se vittoriosa, dopo un solo anno permetterebbe qualcosa come l’acquisto di 2000 bus nuovi in più, o la riserva economica per rinnovo di ben 2 contratti di lavoro biennali per i 116 mila lavoratori del settore. E pensate a ciò che seguirebbe.
Red