Elezioni comunali: scheda da “Guinnes dei primati”

Elezioni comunali:  scheda da “Guinnes dei primati”

Sarà proprio una scheda Guinness. Già, un metro e 17 centimetri di lunghezza e 32 di altezza, ben 19 candidati sindaco, 40 liste con e senza apparentamenti da famiglia allargata. Un mostro di carta, un “malloppone” che metterà in crisi, se non tutti, buona parte degli elettori quando l’apriranno nella solitudine della cabina dalle pareti di legno. Sgomento. Una prateria di simboli e nomi, che richiederenno più tempo nel guardarli e di trovare il candidato sicuramente già scelto.

Poi il dramma. Come ripiegarla? Che fare? Uscire all’aperto col lenzuolo aperto per chiedere lumi a Presidente e scrutatori? La norma non lo permette. Allora? Armarsi di santa pazienza e cimentarsi nei tentativi del giusto ripiego. Ma attenzione, a non sovrapporre parti della scheda nel momento di apporre il segno sul simbolo e di scrivere il nome del consigliere prescelto.

schede4 cabineCon questa volta una complicazione in più. Ci saranno per la scelta dei consiglieri due righe, una riservata al nome di un candidato uomo e l’atra a quello di una donna. Un segno mal fatto, una sbavatura favorita dal limitato piano di appoggio del tavolino rispetto alla insolita scheda, rischierebbe seriamente di rendere nullo il voto. E poi il tempo. Si allungherà la fila di chi sarà nell’attesa di poter esprimere il proprio consenso.

Ma c’è una mina, pronta a esplodere con inaudita violenza. Quella dei ricorsi dei candidati esclusi, per un motivo o per l’altro, dalla partecipazione alla competizione. Devono pronunciarsi in stretta sequenza Tar del Lazio e poi il Consiglio di Stato. La stampa dei manifesti elettorali e delle schede ha termini precisi. Una corsa sul filo dei minuti. Anche con il rischio, neppure troppo remoto, che il pronunciamento finale possa poi giungere a “tempo scaduto”, ovvero a elezioni già concluse. Che sarebbero doverosamente annullate, con altro enorme spreco del denaro pubblico. Quello di noi cittadini.

Red