Rifiuti: “Torce al plasma” efficace soluzione

Rifiuti:  “Torce al plasma”  efficace soluzione

In Italia quasi non se ne parla. Perché? E’un sistema utilizzato già in diversi paesi europei e nel Nord America. Parliamo di quelle che sono state definite le “Torce al plasma”. Tutto è giocato su tre fattori chiave: altissime temperature, no emissioni, no scorie. Una tecnologia tenuta volutamente sotto silenzio così come altre alternative a discariche e termovalorizzatori: il pretesto è quello degli alti costi, come se la qualità della vita non meritasse adeguati investimenti. Le alternative alle discariche, che nessuno più vuole e che, anche secondo la Ue, devono essere dismesse, non mancano.

Il problema è quello di volerle prendere seriamente in considerazione, queste alternative, in sostituzione di tutti i vecchi sistemi e progetti su cui l’Italia ha finito per dimostrarsi, tra quelli occidentali, davvero un Paese incapace a risolvere il problema dei rifiuti. “Napoli docet”, e speriamo che Roma, come già capitato a Palermo, non sia prossima a seguire la città partenopea e a ritrovarsi con l’immondizia ammucchiata sui marciapiedi per lunghe settimane. Del resto, la capitale d’Italia, anche nel campo dei rifiuti, è sempre stata vittima di interessi e giochi di potere.

plasma9 Malagrotta1Chiunque l’abbia governata è sembrato, ogni volta, incapace o poco intenzionato a “smaltire” e liberarsi davvero di lacci e laccioli imbastiti a bella posta dei tanti che guadagnano dallo stato di cose.
Da decenni si sa che la discarica di Malagrotta è destinata ad esaurirsi, ma ci si comporta come se le continue proroghe alla sua asfissiante esistenza potessero davvero mutare la situazione in maniera radicale.
Eppure una metropoli come quella di Roma ha bisogno, invece, non più di rinvii, ma di un cambio epocale lungo tutta la filiera dei rifiuti: dalla raccolta, alla differenziata, al riciclaggio ed allo smaltimento.

Con questo intervento ci proponiamo di avviare una lunga riflessione sulla questione riservandoci anche di chiedere il contributo agli esperti del settore, possibilmente non coinvolti con gli interessi che ancora oggi ruotano attorno a Malagrotta, a quasi tutti i partiti, e “dintorni”.

Oggi parliamo di una alternativa tecnologica proveniente dal settore energetico – in fondo è un bruciatore – già utilizzata in alcune realtà europee e nord americane. plasma4Si tratta della cosiddetta “torcia al plasma”, più correttamente definito, e tradotto dall’inglese, “Ciclo Combinato di Gassificazione al Plasma” (IPGCC). Questa torcia è in grado di convertire in energia pulita ogni tipo di materiale, incluso biomasse e materiali di scarto o rifiuti, senza emissione di CO2 o di altre sostanze inquinanti.

Il sistema è basato sul raggiungimento di temperature elevatissime (anche fino a 4.000 gradi ) che consentono la trasformazione anche dei rifiuti in un gas sintetico (Syngas) di elevata purezza da utilizzare in motori endotermici o in turbine a gas”. L’impianto non emette fumi, perché il Syngas è utilizzato, di fatto, in un circuito chiuso; così come non ha scorie in quanto i prodotti bruciati sono trasformati in blocchi di cristallo inerte utilizzabili, ad esempio, nell’edilizia e per le massicciate delle strade.

L’impianto é in grado di offrire più soluzioni a seconda che si voglia utilizzarlo maggiormente per smaltimento rifiuti- anche medico sanitari o, addirittura, speciali- oppure per ottenere la massima produzione possibile di energia, plasma6magari utilizzando paglia, cascami d’albero, altri prodotti agricoli.
La resa lorda di generazione elettrica può andare dal 43 per cento ad oltre il 50. Ovviamente ciò dipende dai materiali utilizzati per la combustione. Si può comunque sostenere che, rispetto a un termovalorizzatore tradizionale, si ottiene quasi il doppio della resa netta energetica.

E’ vero, questa tecnologia è molto cara, ma non è detto che nei confronti di un settore delicato come quello dei rifiuti, peraltro dai guadagni colossali, e della tutela della salute pubblica il problema vada visto solamente sotto il profilo dei costi. Se fosse per questo, l’umanità non avrebbe fatto i balzi del periodo successivo alla scoperta dell’America e del dopo rivoluzione industriale.

Pensiamo un po’ se le pubbliche amministrazioni avessero investito in questa, e in altre tecnologie avanzate, invece che nei derivati, come il discorso dei costi e della convenienza avrebbe assunto ben altra dimensione. Ce ne occuperemo ancora!

Alessandro Di Severo