Nuova era: conducenti ma anche “controllori”

Nuova era: conducenti  ma anche “controllori”

Anche in Italia, come da tempo altrove, avremo autisti multifunzione, ovvero “controllori” e “bigliettai”. Su bus e tram presto, infatti, sarà obbligo salire dalla porta anteriore del mezzo pubblico per mostrare al conducente il biglietto/abbonamento già acquistato in precedenza e, nel caso, i conducenti potranno rilasciare seduta stante il ticket di viaggio. La novità sarà possibile grazie a un accordo firmato giorni fa al Ministero del Lavoro. L’intesa raggiunta con le associazioni di categoria Anav e Asstra prevede, tra l’altro, un più efficiente aumento della produttività dei 116 mila lavoratori del trasporto pubblico locale, anche a fronte di un bonus di 700 euro. Lotta senza quartiere, quindi, agli evasori che, in gran numero, provocano ingenti danni economici alle aziende di trasporto pubblico urbano già duramente colpite dalla crisi e dai conseguenti tagli sui “servizi”

Ma la salita dei passeggeri dalla porta anteriore risolverà davvero il problema dei “senza biglietto?”. E l’autista che dovrà emettere pure i “ticket”, magari alla ricerca delle monetine per il resto, quanto tempo impiegherà? Temiamo che in molti casi tutto si risolverà in vero e proprio disastro per quanto riguarda la marcia. Parliamo, soprattutto, delle linee più frequentate delle grandi città, dove il “fenomeno” dell’evasione è fortemente esteso bus2proprio per il sovra affollamento dei mezzi. La salita dei passeggeri da una sola porta provocherà inevitabilmente lunghe file che saranno causa di insopportabili ritardi a ogni fermata, con dilatazione “da paura” dei tempi di percorrenza, già non brevi.

Per contrastare l’abusivismo efficacemente e non solo a parole, occorrerebbe, oltre a controlli più severi, rieducare “in primis” i cittadini a comportamenti per troppo tempo lasciati a una anarchica deriva, cercando al tempo stesso di render filobus, tram e autobus meno affollati. Rendendo, oltretutto, più confortevoli i “tragitti”, oggi spesso oltre i limiti della sopportabilità umana. La soluzione è una sola. L’adeguamento alle reali necessità del numero dei mezzi pubblici in circolazione, che, tuttavia, comporterebbe l’automatico aggravamento dello stato patrimoniale di aziende dai bilanci già abbondantemente disastrati. L’importante è comunque agire, fare, e la novità dei “conducente multifunzione” sarà in ogni caso “meglio del niente”, anche se nel migliore dei casi si rivelasse solo alla stregua di un’illusoria “panacea”.

Al tempo dei fattorini, o bigliettai che dir si voglia, il metodo di cosiddetto “incarrozzamento” era esattamente al contrario. bus3 bigliettaioBus e tram, è vero, disponevano di sole due porte, salvo rare eccezioni. Così si saliva dalla porta posteriore e si scendeva davanti. Con la nuova disposizione, e le tre, e anche a volte quattro, porte dei mezzi attuali, come sarà possibile evitare che la folla in attesa alle fermate non si diriga verso le altre aperture disponibili? Se ne terranno chiuse alcune? E i tanti in procinto di scendere?

Un tentativo lodevole di lotta all’evasione, lo riconosciamo. Già da tempo applicato in diverse parti del mondo. Ma là dove le regole sono da tutti rispettate, e le sanzioni sono davvero severe. Non riteniamo che da noi l’esperimento possa aver successone, almeno sulle linee più affollate dei grandi centri. Mancano, come abbiam detto, le condizioni. Vanno trovati altri accorgimenti, senz’altro più costosi. Non si pensi di cavarsela con poco!

Tornando alla necessità di far pagar il biglietto al maggior possibile numero di utenti, emerge che in bus paga solo uno su cinque dei 15 milioni tra italiani e stranieri che ogni giorno utilizzano il trasporto pubblico urbano. Vale a dire 1 miiione e mezzo di evasori. Cifra da capogiro. bus6 stazioneUn’indagine dell’Asstra, l’organizzazione cui aderiscono le aziende del trasporto pubblico locale, attesta la percentuale degli evasori al 19,3 per cento, con un danno annuo per le aziende di quasi 500 milioni di euro.

Numeri, tuttavia, discordanti tra loro, se consideriamo i dati del febbraio scorso dell’Ataf di Firenze che hanno rilevato, sulle linee più affollate, come ben 170 passeggeri su 200 siano risultati senza biglietto: per gran parte studenti; ma soprattutto stranieri, in particolare rom, difficili da perseguire.

L’ultimo monitoraggio dell’Atac di Roma, invece, parla di un evasore su 10, ma senza tener conto degli autobus superaffollati della capitale dove controllare qualsiasi cosa sarebbe, appunto, impossibile. Non si conosce, almeno per ora, cosa sia emerso a Palermo, dove, per l’alta evasione tariffaria, è partita a gennaio una sperimentazione con i vigili urbani a bordo.

In ogni caso, se tutti pagassero potremmo disporre di un servizio pubblico decisamente più decente, più bus21 piccoloumano. Ben vengano idee e sperimentazioni. L’importante è non lasciare niente di intentato. Per far pagare tutti, bus e tram dovrebbero avere a bordo un numero di viaggiatori adeguato alla possibilità di un efficace controllo, ovvero, lo abbiam detto, un bel numero in più di mezzi circolanti.

Il guaio è che i soldi non ci sono, si sa. Ecco allora un’idea, strampalata, e pure tanto. Ma sempre un’idea. Visti i momenti difficili delle amministrazioni comunali alle prese coon “spending review” dai consistenti tagli, si potrebbero tentar accordi con le case costruttrici, desiderose di produrre e di vendere? Magari evitando, da parte di “chi conta”, di pretender mazzette, come la cronaca anche recente insegna, per poter poi iniziare a pagare con comodo e ratealmente con quanto disponibile al momento, incrementando poi la rata una volta “innescato il meccanismo” delle maggiore entrate dai biglietti. Vien da se che assieme alla lotta all’evasione dovrebbe esser davvero aspramente combattuta a tutto campo anche la guerra alla mazzetta!

Beatrice Zamponi