Quando nel 1793 Giuseppe Valadier presentò a Roma il suo progetto di riorganizzazione di piazza del Popolo e soprattutto nel 1809 dopo la cacciata dei francesi di Napoleone da Roma al momento del definitivo incarico, mai certamente avrebbe immaginato che uno dei palazzi da costruire, due secoli dopo avrebbe ancora ospitato uno dei più belli alberghi del mondo, l’Hotel de Russie, l’albergo dei Re, come è universalmente conosciuto. Tra tante difficoltà , il genio di Valadier si impose per regalarci una piazza che è ilmonumento dell’accoglienza, un grande ed elegante abbraccio di pietra, ma anche unasplendida tavolozza viva che muta nei toni cromatici al variare dei cieli di Roma.
A coronamento dell’opera, all’inizio di via del Babuino, il progetto di Valadier esplicita l’accoglienza in forma di Albergo, dando vita a quello che sarebbe diventato un “Unicum” nell’Hotellerie Internazionale, l’Hotel de Russie, l’Albergo di Russia, così battezzato dal principe Giovanni Torlonia, che ne fu il primo proprietario. Fin da subito, l’albergo ebbe un grande successo nell’alta società, ospitando la casa imperiale russa, il principe Girolamo Napoleone, nipote di Napoleone I, (che visse al de Russie e vi morì, nel 1891), il re Gustavo di Svezia, Ferdinando e Boris di Bulgaria…tante teste coronate da far guadagnare al de Russie la definizione di “Albergo dei Re“,
Negli anni ’40, l’Hotel visse il suo periodo oscuro, a causa dell’occupazione militare. Dopo un parziale restauro, il palazzo, dal 1969 al 1993, divenne una delle sedi della Radiotelevisione Italiana (RAI), con le redazioni dei Giornali Radio. Poi, grazie ad una grande e impegnativa opera di consolidamento strutturale e di restauro, realizzata in accordo tra il Ministero del Beni Culturali ed altri Enti e con l’intervento del designer e architetto Tommaso Ziffer, in collaborazione con Olga Polizzi. Nell’aprile del 2000, l’Hotel de Russie ha superato lo splendore dell’800 ed è tornato adessere l’“Albergo dei Re”, con 122 camere, di cui 33 Suites,
La Suite Nijinsky, dedicata al grande ballerino e coreografo, è la più prestigiosa dell’Hotelde Russie, già nota come la “Suite delle Celebrità”: ultimo piano, 172 mq con hall,
Ma, anche senza arrivare alla suite Nijinsky, basta affacciarsi nel “Garden Pergolato”, nella “Piazzetta Torlonia”, nella “Terrazza Diaghilev”, nella “Terrazza Sergej” o nel“Giardino Segreto” per sentire il “De Russie Feeling”e, ancora di più, basta prendere un drink preparato da Massimo D’Addezio (“Miglior Barman d’Italia-2008,
La collana è, fino ad oggi, composta da tredici perle (alberghi ), che hanno, comedenominatore comune, l’”Arte del lusso essenziale” e animano: Edimburgo(The Balmoral Hotel), Firenze (Hotel Savoy), San Pietroburgo (Hotel Astoria), Bruxelles (Hotel Amigo), Manchester (Hotel Lowry), Londra ( Brown’s Hotel ), Francoforte (Villa Kennedy), Berlino (Hotel de Rome), Monaco (The Charles Hotel), Praga (The Augustine), Sicilia (Verdura Golf & Spa Resort), Abu Dhabi (Rocco Forte Hotel), presto si aggiungeranno Jeddah, Marrakech, Cairo, Luxor. Questa è la realtà di Rocco Forte, figlio di Sir Charles Forte, unico italiano nominato Baronetto dalla Corona Britannica, mago dell’Hotellerie che, nel 1980, possedeva 800 Alberghi in tutto il mondo. Sir Rocco non è da meno del papà, ha lo stesso “Forte’s Touch”, qualcosa di simile al “Mida’s Touch” e tutto ciò che sceglie per farne impresa diventa prezioso, o “più” prezioso, come nel caso del de Russie di Roma.
Antonello La Monaca