Volkswagen: profondo rosso in borsa per le frodi sugli scarichi. La Merkel accusata: sapeva! Sarà stata solo la casa tedesca?

Volkswagen: profondo rosso in borsa per le frodi sugli scarichi. La Merkel accusata: sapeva! Sarà stata solo la casa tedesca?

Lo scandalo Volkswagen si allarga e si allunga fino all’Europa dagli Stati Uniti dove è esploso. Se negli Usa le autorità di controllo hanno chiesto il richiamo di circa 500 mila vetture di cui è incriminato il software destinato a  manipolare i dati sulle emissioni dei gas di scarico, in Europa la cifra lievita fino ad interessare 11 milioni di auto.

Le conseguenze sono due giorni di terribile sofferenza del titolo della casa di Stoccarda in Borsa: in due giorni sono andati in fumo 25 miliardi di euro, con circa il 35 % di perdita del titolo. In più giunge la denuncia del giornale più autorevole di Germania, Die Welt che accusa: il Governo sapeva da tempo che c’erano truffe sui gas di scarico delle vettura di alcune case automobilistiche.

A queste perdite devono essere aggiunte quelle che ci si attende saranno provocate dalle salate multe che dovrebbero essere comminate dalle autorità federali statunitensi. L’attesa è di 18 miliardi di dollari di sanzione, pari a circa 37.500 a vettura. Inchieste sono comunque annunciate nella stessa Germania, in Francia e in Italia., ma c’è da sperare che fosse solo la marca tedesca a fare questo tipo di truffe,

le prime pagine dei giornali di tutto il mondo non parlano d’altro se non dell’attacco all’azienda tedesca che costitutiva un pò un mito a livello mondiale per la qualità e le prestazioni delle proprie vettura e che, non a caso, si batteva ogni anno con giganti come Toyota e General Motors per restare ai vertici delle vendite, sta arrivando in queste ore dalla Francia dove industrie concorrenti, ovviamente, vogliono approfittare dello scivolone della casa di Stoccarda per migliorare le loro posizioni.

La Volkswagen è ora impegnata al massimo per recuperare la propria immagine. Così, assieme alle scuse dirette a tutti i clienti, i dirigenti tedeschi hanno deciso di accantonare 6,5 miliardi e mezzo di euro, sia per far fronte e a multe e a penali che sono in arrivo, sia per impostare una strategia per ricostruire la propria presenza sui mercati.