Un ciao ad una giornalista coraggiosa. Milena Gabanelli ha lasciato Report

Un ciao ad una giornalista coraggiosa. Milena Gabanelli ha lasciato Report

Come un campione di pugilato, di atletica o di automobilismo che si ritirano ancora con la corona del titolo, anche Milena Gabanelli, la coraggiosa conduttrice del settimanale giornalistico Report, lascia la conduzione del programma di attualità che, grazie alle sue inchieste, ha rappresentato il meglio delle trasmissioni del servizio pubblico televisivo.

” Report è la cosa più bella che ho fatto dopo mia figlia; dopo vent’anni penso però sia venuto il momento di dire che questa è la mia ultima stagione alla conduzione del programma”, aveva già annunciato all’inizio della stagione con un post  pubblicato su facebook. Nell’ultima puntata di Report, la Gabanelli ha confermato tra le lacrime la sua decisione e ha ringraziato tutti i suoi collaboratori, dai montatori, ai giornalisti, agli operatori, consegnando per il futuro il testimone a Sigfrido Ricucci autore di numerosi servizi e inchieste imperniate sul male affare italiano.

Nell’ultima puntata, la Gabanelli ha riproposto i servizi di denuncia di un anno fa, per verificare cosa fosse cambiato nel frattempo. Ha ripercorso a ritroso, quindi, alcuni dei mali dell’Italia: dal crollo di un cavalcavia ad Annone Brianza, che causa la morte di un operaio, per poi capire come funziona la concessione dei permessi riguardo i trasporti eccezionali. E poi un servizio incredibile sull’acquisto per investimento di diamanti venduti dalle banche a ignari cittadini che nel rivenderli perdono oltre la metà dei loro soldi.

E ancora più incredibile, la “truffa” della Zecca, un’azienda storica di Stato, ai danni del Servizio Pubblico della Rai, alla quale ha fatto pagare 20 milioni di euro in più del dovuto, addebitandogli la coniazione delle monete d’oro vinte dai concorrenti nei giochi della Rai: una coniazione mai effettuata perché quei concorrenti hanno optato per il pagamento diretto! Incredibile!

Ma questi sono solo alcuni degli esempi del degrado in cui versa il nostro paese. Purtroppo i mali endemici dell’Italia, denunciati periodicamente da trasmissioni come Report, ma anche da giornalisti seri e documentati come Sergio Rizzo editorialista del Corriere della Sera e di tanti altri, non hanno purtroppo migliorato la sensibilità dei nostri uomini di governo, delle istituzioni, così come anche dei cittadini che continuano ad evadere le tasse, a non pagare il biglietto del tram, a gettare la spazzatura fuori dei cassonetti, le cicche e la cartaccia per la strada, i divani e perfino i frigoriferi abbandonati tristemente un po’ dappertutto nel disinteresse del Comune e dei vigili urbani.

L’Italia è, ormai, un paese rassegnato e sfruttato dai furbetti del cartellino, dagli onorevoli quasi assenti nel Parlamento, da primari che “inventano” un concorso per assumere un medico il quale, altrimenti, minaccia di rivelare inefficienze e delitti in un ospedale del nord.

Anche il nostro giornale ha denunciato i mali della città, che sono gli stessi di tutta Italia; ha raccolto l’appello del premio Oscar Paolo Sorrentino sul degrado e il disinteresse dell’amministrazione comunale, ha scritto dei 72 miliardi di cicche abbandonate nelle stazioni, alle fermate dei bus, per le strade.

Pochi sanno, scrivevamo un anno fa, che per smaltire il filtro di una di sigaretta, sono necessari anni e anni in quanto la “cicca” contiene sostanze tossiche come nicotina, ammoniaca e benzene che vengono sprigionate rapidamente e contribuiscono ad inquinare l’ambiente e l’aria che respiriamo.

Ma nulla è cambiato malgrado le tante denunce di una trasmissione tra le migliori del mondo. Report, infatti, è stato insignito del premio TV 2016 per la migliore trasmissione dell’anno.

Scrive Sergio Rizzo nel suo bel libro La Repubblica dei Brocchi di una dichiarazione rilasciata alla stazione televisiva 2 next da Piercamillo Davigo, Presidente dell’Associaizone Nazionale dei Magistrati il 17 maggio 2016:

“La classe dirigente italiana, e non parlo solo dei politici, ha una tendenza alla devianza sconosciuta in altri paesi. Per molto meno di quello che emerge in Italia all’inizio di una vicenda giudiziaria, all’estero si dimettono. Da noi fanno cose orribili e dicono: aspettiamo la sentenza”.

E in una intervista rilasciata ad Aldo Cazzullo del Corriere della Sera Davigo aggiunge: “I politici non hanno smesso di rubare; hanno smesso di vergognarsi”.

E’ la stessa battuta del Cardinale Gianfranco Ravasi che cita nell’Amleto di William Shakespeare: “vergogna, dov’è il tuo rossore”?

Il coraggio della Gabanelli, che ha lottato con il CDA della Rai per avere la copertura per difendersi dalle decine e decine di querele ricevute da aziende spesso non in regola con la legge, ha rappresentato il meglio del servizio pubblico.

Le inchieste realizzate dal suo gruppo di lavoro, tutti free lance che hanno venduto poi il prodotto finito alla Rai, merita di ottenere più attenzione da parte delle autorità pubbliche, dal Governo, dalla magistratura e da tutte le istituzioni che siedono in Parlamento.

E’ questo l’omaggio che vorremmo fare alla Gabanelli e a tutti coloro che si battono quotidianamente per avere un paese più dignitoso, più onesto e più attento alle necessità e alle aspettative dei cittadini comuni, dei poveri, dei disabili, degli emarginati, degli ultimi.

Recita l’art. 54 della Costituzione di cui si parla tanto in questo periodo:

“I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore”.

In fondo, è soprattutto per questi motivi che li votiamo. Ed è per queste ragioni, legittime, che la Gabanelli e il suo gruppo di lavoro hanno realizzato con tenacia, coraggio e rischi, inchieste documentate e con approfondimenti che nessuna querela è riuscita a fermare.

Giuseppe Careri