Un Berlusconi avvilito che teme l’arresto. “Non mi dimetterò”, e tenta le ultime carte per evitare il voto sulla decadenza

Un Berlusconi avvilito che teme l’arresto. “Non mi dimetterò”, e tenta le ultime carte per evitare il voto sulla decadenza

Un Berlusconi molto abbattuto ma sempre combattivo, che spera ancora nel rinvio del voto di mercoledì 27 novembre sulla decadenza. “Io non mi dimetto, che si assumano la responsabilità di una cosa di cui si dovranno vergognare per sempre”, ha detto in un’intervista al Mattino. Confidenze fatte anche a un gruppo di suoi fedelissimi riuniti per buona parte della notte, fino alle 2,30, a Palazzo Grazioli, a Roma. Un Cavaliere preoccupato e dimesso: “Vedrete che mi arresteranno, farò la fine di Yulia Timoshenko”. Teme nell’iniziativa di qualche rocura che definisce “impazzita”, pronta, a decadenza avvenuta, a spiccare un ordine di cattura magari per l’ioptesi di “corruzione di testimoni” che starebbe per partire con l’inchiesta Ruby Ter. Silvio spera ancora nel voto segreto, e intanto a stabilito da da lunedì Forza Italia passerà all’opposizione. La bagarre si fa più intensa, con Alfano che a proposito del voto sulla decadenza dice: “Prima la Legge sulla stabilità”.

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