Cibo sufficiente per tutti grazie agli agricoltori: l’impegno preso a Madrid

Cibo sufficiente per tutti  grazie agli agricoltori:  l’impegno preso a Madrid

Gli agricoltori di tutto il mondo prendono l’impegno solenne di non venir meno alla loro funzione, che è quella di sfamare l’intero pianeta, anche a fronte del previsto aumento della popolazione mondiale.
Oggi, sulla terra, siamo più di 7 miliardi, nel 2024 saremo 8 e fra poco più di trent’anni cresceremo di un altro miliardo ancora. Entro quarant’anni le bocche da sfamare saranno 9 miliardi e i cambiamenti climatici del pianeta, con l’avanzare dei processi di desertificazione, e la penuria sempre più marcata di acqua potabile, ci dicono che bisogna attrezzarsi per garantire che ci sarà cibo per tutti.
Se consideriamo che già oggi oltre un miliardo di persone è nel girone infernale della fame, che ogni 5 secondi muore un bambino di denutrizione e che la fame resta a tutt’oggi la prima causa della mortalità del pianeta, si capisce come questo impegno non sia cosa da poco.
Eppure il 4 aprile scorso a Madrid, in occasione del High Level Consultation (il terzo e ultimo incontro del Global Thematic Consultation on Hunger, Food Security and Nutrition) il Presidente dell’Organizzazione Mondiale degli Agricoltori Robert Carlson, alla presenza del Segretario Generale dell’ONU, Ban Ki Moon, del Direttore Generale della FAO, Graziano da Silva, e del Primo ministro spagnolo, Mariano Rajoy, questo impegno se l’è assunto.

ONU“Gli agricoltori sanno che possono essere garanti della sicurezza alimentare. Siamo in grado – ha spiegato Carlson durante il suo intervento – di produrre cibo sufficiente per tutti anche quando la popolazione globale aumenterà, ma non è una cosa che può avvenire automaticamente, perché c’è ancora moltissimo lavoro da fare. Al momento, oltre l’80% degli investimenti in agricoltura è fatto dagli stessi agricoltori. E’ solo grazie a loro se la produzione di cibo crescerà e sarà possibile sfamare tutto il mondo”
il presidente Carlson ha voluto anche sottolineare l’importanza dell’agricoltura nei paesi in via di sviluppo e di come questi abbiano bisogno di investimenti affinché le loro attività siano più sostenibili. “Bisogna aiutare gli agricoltori che soffrono molto in questa epoca in cui cambiamento climatico e urbanizzazione stanno alterando il lavoro nei campi. Hanno bisogno di sostegno nelle loro azioni per fare in modo che queste si trasformino in successi”. Robert Carlson non ha dimenticato di sottolineareil ruolo delle donne in agricoltura, descritte come i principali guardiani del patrimonio naturale mondiale.
“Siamo pronti a condividere esperienze e accettare responsabilità per eliminare la fame e provvedere al nutrimento globale. – ha concluso Carlson -Siamo pronti a lavorare come attori principali in questa sfida epocale”.
Protagonisti, certo, ma non in solitudine: se vogliamo debellare la fame e nutrire la terra la cui popolazione continua a crescere, sarà bene che al loro fianco si schierino le istituzioni della politica mondiale. Mettendo a disposizione le risorse necessarie.

Franco Poggianti