Tunisia: attaccati due pescherecci italiani

Il pescherecio ''Daniela L.'' del compartimento di Mazara del Vallo, Trapani. L'imbarcazione, iscritta nei registri della Capitaneria di porto di Mazara del Vallo, e' stata sequestrata dai libici ieri intorno alle 21. A bordo del natante, di proprieta' dell'armatore palermitano Cosimo Lo Nigro, si trovano sei marittimi, tre mazaresi e tre tunisini. Il comandante e' Giuseppe Perniciaro, 58 anni. ANSA / FRANCO LANNINO

Attaccati nel  mare della Tunisia due pescherecci di Mazara del Vallo, le imbarcazioni “Aliseo” e “Anna Madre”, mentre erano in acque internazionali di fronte alla località  di Zarzis, che si trova vicino al confine con la Libia.

In difesa dei due pescherecci sono intervenuti un elicottero militare italiano e un mezzo navale della Marina della Tunisia.

Sembra che il mezzo attaccante fosse appartenente alle autorità doganali tunisine.

L’episodio sembra sia legato alla “ guerra”  in atto da decenni sulle zone di pesca che già in passato hanno dato corso a vicende del genere in cui sono rimasti coinvolti pescherecci italiani.

In questo caso, però, è subito montata la preoccupazione dopo le minacce che sarebbero state rivolte all’Italia che ha deciso di inviare una flotta nelle acque marittime libiche per contrastare i trafficanti di immigrati.

Le autorità di Roma hanno raggiunto, in questo senso, con il governo di Tripoli di Fayez al Serraj , ma contro la decisione stando a quanto riferisce la tv dell’Arabia Saudita al Arabya, sarebbe fortemente contestata dall’uomo forte di Tobruk, il generale Khalifa Haftar, il quale avrebbe ordinato di bombardare qualsiasi nave italiana dovesse entrare nelle acque territoriali libiche. Questa notizia, però, è stata smentita dal Governo di Roma.