Travolta da una serie di post su Facebook con auguri di morte e insulti per aver lodato la sperimentazione sugli animali dei farmaci che le hanno salvato la vita

Travolta da una serie di post su Facebook con auguri di morte e insulti per aver lodato la sperimentazione sugli animali dei farmaci che le hanno salvato la vita

Facebook come bacheca di auguri di morte. Così una ragazza ventinquenne di Bologna gravemente ammalata che sul social network aveva lodato gli esperimenti farmacologici sugli animali che le hanno salvato la vita ha ricevuto una sfilza di nefasti auguri assieme a insulti e minacce. La ragazza, Caterina Simonsen, studentessa di veterinaria all’università della sua città, aveva scritto: “Io Caterina Grazie ho oggi 25 anni grazie alla vera ricerca che include la sperimentazione animale”.

Non l’avesse mai scritto, pardon, “postato”. Immediata l’ondata di insulti e minacce, come questo firmato da “Giovanna”: “Se crepavi a 9 anni non fregava a nessuno”, “per me puoi pure morire domani, non sacrificherei nemmeno il mio pesce rosso per un’egoista come te”. E via dicendo. Oltre 30 auguri di morte e 500 post di offese.

1caterina2Caterina Simonsen, colpita da ben 4 diverse malattie genetiche rare, sebbente vegetariana convinta è così divenuta bersaglio di intolleranti estremisti animalisti, nonostante abbia pubblicato una sua foto in cui appare con il respiratore sulla bocca e un foglio in mano con su scritto il messaggio che ha generato tanto odio e risentimento. Eppure il post, apparso sulla pagina “A favore della sperimentazione animale” ha avuto un deciso successo, con 2690 condivisioni e 13893 “mi piace”.

A Caterina Simonsen, incredula per l’idiozia della gente più che sconvolta dalle minacce e dalle offese, ha raccolto tutto il materiale “postato” contro di lei consegnandolo, con tanto di nomi e cognomi, alla polizia postale per verificare la sussistenza di reati.

“Non capisco il perchè di tanta cattiveria” – ha commentato la ragazza – oltretutto loro non sanno chi sia io, cosa faccia io, e probabilmente sono così ingenui da non sapere che tutti i farmaci che prendono, che danno ai loro figli e che danno ai loro animali sono stati testati proprio sugli animali”. E’ questo che prevede sinora la legge.

Riccardo Marini