Tra poche ore il verdetto della Grecia sul debito e sull’euro

Tra poche ore il verdetto della Grecia sul debito e sull’euro

Manca davvero poco alla chiusura delle urne in Grecia chiamata al referendum voluto dal Primo Ministro Alexis Tsipras. Oggi i greci stanno gettando i dadi. O di qua o di là. Oxi, pronunciato Ochi, che significa No ed il sì della Grecia alle richieste di rientrare dal debito pubblico e di avviare le riforme secondo le linee richieste dai creditori internazionali e dall’Europa.

Quelle linee contro cui si è schierato il Governo di Alexis Tsipras deciso a disattendere il pagamento della rata da 1,6 miliardi di dollari dovuta lo scorso 30 giungo al Fondo Monetario Internazionale e intenzionato a trattare con l’Europa su posizioni diverse da quelle che hanno portato la Grecia ad una durissima politica di austerità che ha prostrato il Paese negli ultimi cinque anni.

Il referendum di oggi è stato indetto perché ad un certo punto è stato impossibile continuare le trattative. Tsipras dà la colpa agli altri paesi europei ed alla finanza internazionale di non voler trovare un compromesso solamente perché ostili al suo Governo. Gli interlocutori, invece, rimproverano all’esecutivo di Atene, eletto proprio sulla base dei disastri combinati dagli ultimi governi dei partiti tradizionali quasi scomparsi alle ultime elezioni, di non voler seguire una linea leale e coerente di compromesso.

Lo scontro è stato caricato di prospettive e significati che vanno al di là della chiamata referendaria ed è diventato, per colpa di tutti, un surrettizio referendum tra adesione e uscita dei greci dall’Europa e dall’area euro, cosa che molti invece contestano.