Tornati in Italia i due rapiti in Libia dopo altre ore di attesa

Tornati in Italia i due rapiti in Libia dopo altre ore di attesa

Alle cinque del mattino sono atterrati a Ciampino Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, i due rapiti in Libia e sopravvissuti al loro sequestro, a differenza di quanto purtroppo accaduto ai colleghi Salvatore Failla e Fausto Piano.

I due tecnici italiani sono stati accolti nello scalo militare romano dai familiari e dal Ministro degli esteri, Paolo Gentiloni.

Il viaggio da Sebrata è stato alla fine organizzato dopo un’intera giornata d’attesa e dagli esiti incerti perché le autorità locali della città libica si sono messi a discutere con il governo di Tripoli, con il quale le nostre autorità stavano organizzando il rientro dei nostri due connazionali.

Quelli di Sabrata esigevano, evidentemente per questioni tutte libiche, di incontrare una delegazione del governo della vicina Tripoli prima di autorizzare il volo dei due italiani. Così si è forzatamente allungata la permanenza dei due dipendenti della ditta Bonatti, rapiti lo scorso luglio assieme ai colleghi Failla e Piano, uccisi  a Sabrata nel corso di uno scontro a fuoco con il gruppo dell’Isis che sembra li avesse presi in custodia da tempo.

Le ultime ore della permanenza in Libia di Pollicardo e Calcagno sono state caratterizzate anche dalla dura polemica da parte della moglie di Salvatore Failla che comunica di essere lasciata all’oscuro di tutta la vicenda che riguarda suo marito, che nessun rappresentante delle istituzioni l’ha contattata e che, pertanto, al momento non è neppure informata su quando potrà riabbracciare almeno la salma del congiunto. Contesta, infine, il silenzio delle autorità italiane sul fatto che in Libia è stata svolta, o sta per essere svolta, l’autopsia senza la presenza di un esperto forense italiano. E ancora non è possibile sapere quando i corpi dei nostri connazionali potranno essere rimpatriati.