Torino: L’Arcivescovo invita tutte le strutture cattoliche, ma anche i singoli credenti, ad accogliere i migranti per qualche mese

Torino: L’Arcivescovo invita tutte le strutture cattoliche, ma anche i singoli credenti, ad accogliere i migranti per qualche mese

L’Arcivescovo Cesare Nosiglia, a capo della diocesi di Torino, ha chiesto per iscritto che ogni parrocchia della sua diocesi ospiti cinque migranti e la stessa richiesta è avanzata per gli istituti religiosi, le case di risposo e – dice la lettera dell’Arcivescovo- alle “altre strutture ecclesiali del territorio”.  Infine, un analogo invito all’accoglienza è rivolto alle famiglie torinesi.

Il messaggio del presule chiarisce: “Non si tratta di una accoglienza solo notturna, come per quella offerta ai senza dimora da alcune parrocchie, ma di ospitalità completa per alcuni mesi, in base alle necessità e alle indicazioni che le Istituzioni pubbliche potranno fornirci”.

Secondo Nosiglia non si deve cedere al “clima di tensione” e a quanti vogliono “cavalcare le paure e gli allarmismi” perché ciò “ingenera atteggiamenti di rifiuto che chiudono il cuore e addormentano la responsabilità di fronte all’obbligo forte consegnatoci dal Signore e che deve risuonare nelle coscienze e nel cuore di credenti e cittadini: ero forestiero e mi avete ospitato”.

L’Arcivescovo sottolinea che un tale tipo di accoglienza, oltre ad aumentare il numero delle persone accolte, “avvia un’azione di responsabilità da parte delle comunità cristiane e civili e di ogni cittadino, che rifiutano quella cultura dello scarto, di cui tanto ci ha parlato Papa Francesco”.