Topolino: a maggio il numero 3000 un settimanale che ha più di 80 anni

Qualcosa di straordinario. Un pilastro della nostra industria culturale. Una macchina inarrestabile per l’immaginario di svariate generazioni di italiani, fedele testimone del mutamento storico e sociale della nostra nazione. Viene creato da quella che può essere considerata poco più di un’officina editoriale. Il patron è Giuseppe Nerbini che insieme al figlio Mario non pubblica fumetti Disney originali, ma i primi tentativi italiani di reinterpretazione di quell’universo.

È solo l’inizio per quella straordinaria avventura di reinterpretazione e appropriazione del mondo creato da Walt Disney raccontata nel 1990 da Andrea Becattini, Luca Boschi, Leonardo Gori e Andrea Sani nel prezioso e introvabile volume di Granata Press I Disney Italiani, ampiamente riscritto e corredato da un secondo tomo l’anno scorso da Nicola Pesce Editore, proprio per festeggiare gli ottant’anni di storia editoriale. NPE è anche l’editore di un altro formidabile saggio, Eccetto Topolino – Lo scontro culturale tra fascismo e fumetti, scritto da Fabio Gadducci, Leonardo Gori e Sergio Lama, sull’editoria italiana a fumetti degli anni Trenta.

Quest’anno invece per il taglio del nastro del numero 3000 ecco che, in occasione della grande collettiva organizzata al Museo d’Arte Contemporanea PAN di Napoli, COMICON Edizioni licenzia il volume di saggi Magica Disney – 3000 volte Topolino. Il curatore è uno dei massimi esperti Disney al mondo, e animatore anche del progetto sui Disney Italiani, Luca Boschi. Dalla storia editoriale di Topolino alla fenomenologia di Topolinia e Paperopoli. Il volume ospita poi una lunga e intervista a uno dei maggiori autori disneyani di sempre, il veneziano Romano Scarpa.