Terremoto Nepal: primo ministro parla di 10.000 morti. Governo e soccorsi nel caos. C’é bisogno di tutto

Terremoto Nepal: primo ministro parla di 10.000 morti. Governo e soccorsi nel caos. C’é bisogno di tutto

Il Primo ministro nepalese, Sushil Koirala  ammette che lui e il suo Governo ce la stanno mettendo tutta, ma che sono sopraffatti dalle tremende conseguenze del terremoto che ha letteralmente messo in ginocchio l’intero Paese himalayano. Lui azzarda la previsone che alla fine le vittime possano toccare quota 10.000, ma in molti dicono di non stupirsi se la cifra salirà ben oltre. La zona colpita dal sisma, infatti, è troppo vasta e già visti dall’alto, grazie ai voli di aerei ed elicotteri, i crolli di villaggi e città fanno solo presagire le più fosche aspettative.

Come era facilmente prevedibile, il Nepal sta vivendo una catastrofe epocale dopo il terremoto che ha toccato magnitudo 7,9. Le agenzie delle Nazioni Unite tracciano un bilancio impressionante, mentre chiamano all’impegno la comunità internazionale:  8 sarebbero i miloni di persone coinvolte che nella maggioranza dei casi sono rimasti senza casa, senza energia elettrica e senza riscaldamento. A rischio fame sarebbero circa un milione e mezzo di esseri umani.

Purtroppo, il Paese è nel caos più totale. Gli aiuti internazionale non riescono ad essere ancora all’altezza della gravità del dramma che si sta consumando. Gli ospedali non riescono a far fronte alla gran quantità di feriti che continuano a giungere mentre medici ed infermieri scarseggiano di attrezzature e di medicinali.

Per quanto riguarda gli italiani, 4 solamente i morti accertati ma 39 gli irreperibili. Se sono lungo i sentieri che salgono verso le vette dell’Himalay non sarà facile avere loro notizie in tempi stretti.