Stranieri alla guida dei musei italiani. Scoppia la polemica

Stranieri alla guida dei musei italiani. Scoppia la polemica

Sette dei nuovi 20 direttori nominati alla guida dei musei pubblici più importanti d’Italia, dagli Uffizi a Paestum, da Capodimonte a Mantova,  sono stranieri. Tagliati fuori, con la mancata riconferma ai loro posti, nomi illustri italiani. La polemica, così,  non poteva che esplodere immediatamente.

La critica più ricorrente in queste ore nei confronti delle decisioni del Ministro ai Beni Culturali, Franceschini, è che siamo stati noi italiani a creare il concetto di conservazione delle opere d’arte e dare vita a solide scuole in materia dove sono venuti a formarsi quasi tutti gli operatori stranieri nel settore, oltre che a cercare di mettere in pratica le teorie in un mare di problematiche e, spesso, senza i fondi sufficienti.

Altri critici fanno notare che molti degli ultimi nominati sono stati  allievi o seguaci dei grandi direttori italiani che oggi vengono sostituiti.

Dopo di che, al di là di ogni pulsione nazionalista, resta una domanda di fondo: gli stranieri, per quanto bravissimi, riusciranno a fare quello che i predecessori italiani non sono riusciti a fare quasi esclusivamente perché sono stati loro negati per decenni i fondi necessari? A meno che non contiamo su di loro per trovare quei finanziamenti che fino ad oggi non siamo riusciti a trovare. Allora perché non cercare tutti e 20 i nuovi direttori tra esperti stranieri, Potrebbe essere un’idea.