Strage di oltre 100 morti ad Ankara: dito puntato contro l’Isis

Strage di oltre 100 morti ad Ankara: dito puntato contro l’Isis

Il Governo di Ankara comincia a puntare sempre più il dito sull’Isis per la terribile strage compiuta in Turchia. Nessuno ha finora rivendicato il duplice suicidio di due attentatori kamikaze e si potrebbe pensare che è così evidente l’enormità del gesto, per cui si registrano anche  più di 400 feriti, che nessuno a cose fatte vuole assumersene la paternità.

Forse neppure gli spietati uomini dell’Isis eguaci del Califfato islamico, che vogliono farsi chiamare Daesh, hanno la forza per ammettere la responsabilità di un gesto esecrato in tutto il mondo, a partire da quello musulmano.

Del resto è possibile che il bilancio dei morti può anche ulteriormente peggiorare visto che dei feriti oltre 50 sono ricoverati in grave pericolo di vita.

Il giorno dopo il più grave attentato terroristico della sua storia la Turchia si sveglia attonita e devastata mentre crescono le polemiche verso il Governo, comunque, accusato dai curdi di “avere le mani insanguinate”.

Le due esplosioni avvenute nel corso di una manifestazione per la pace organizzata nella capitale Ankara, dove curdi democratici e partiti di sinistra avevano chiamato in piazza la gente a manifestare a favore della pace per la fine del conflitto sanguinoso che divide il Governo dai curdi separatisti del PKK, potrebbero avere conseguenze imprevedibili sul prossimo voto politico elettorale che servirà, se possibile, a far superare alla Turchia la crisi innescata dal recente voto che non ha consentito la formazione di un governo stabile.

Il PKK, il partito curdo estremista ha risposto al terribile attentato proclamando una tregua unilaterale in tutte le zone dove si confronta quotidianamente con le forze governative.

Il primo ministro turco, Ahmet Davutoglu, ha confermato che le esplosioni sono state provocate da due attentatori suicida.

Selahettin Demirtas, leader del partito curdo democratico HDP, tra gli organizzatori della manifestazione colpita, ha accusato lo Stato per l’attacco ed ha cancellato tutti i comizi elettorali.