Spagna: le corride continueranno anche a Barcellona e Catalogna

Spagna: le corride continueranno anche a Barcellona e Catalogna

Le corride continueranno a svolgersi anche a Barcellona e in Catalogna. La Corte suprema di Spagna, infatti, ha giudicato incostituzionale il divieto entrato in vigore nel gennaio 2012 nella regione che da sempre vuole l’indipendenza dal resto della Spagna.

Nonostante la tradizione della tauromachia sia immediatamente collegata alla Spagna, cresce il fronte di coloro che non gradisce una così violenta pratica a danno dei tori.

Così, se è pur vero che circa 2.000 corride si svolgono ogni anno in tutta la Spagna, il pubblico che vi assiste è in forte diminuzione.

In questo caso, però, è chiaro l’intento polemico delle autorità della Catalogna che, con la legge approvata nel 2010, vogliono lanciare l’ennesimo segno di sfida a Madrid dove, lo scorso mese, migliaia di persone sono scese nelle strade della capitale Madrid, per chiedere la fine delle corride.

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La Corte, però, ha rigettato la legge dando man forte a chi ritiene che le sfide uomo contro toro siano parte integrale della tradizione spagnola e, pertanto, qualsiasi decisione in materia potrebbe essere presa solo dal governo centrale.

La Catalogna, con il controverso provvedimento legislativo, era diventata la seconda regione spagnola, dopo le Canarie, a vietare le corride in aggiunta a provvedimenti analoghi, comunque, in vigore anche nelle Isole Baleari e in diversi comuni spagnoli.