Siria: sarebbero 200 mila i nuovi profughi dopo attacco turco ad Afrin

Siria: sarebbero 200 mila i nuovi profughi dopo attacco turco ad Afrin

In Siria, secondo fonti israeliane, sarebbero circa 200 mila le persone, praticamente tutte di etnia curda, costrette a lasciare le proprie case dopo che l’esercito turco e le milizie siriane spalleggiate da Ankara hanno preso il controllo della città curda di Afrin che si trova nel nord della Siria ed ha circa un milione di abitanti.

Secondo alcune voci, molti dei miliziani curdi che hanno prima conquistato e poi provato a difende la città dai turchi, si sarebbero mescolati ai profughi per dirigersi  verso il nord e le aree sotto il controllo militare del governo di Damasco di Bashar al Assad.

L’intervento turco ha così raggiunto l’obiettivo di conquistare uno dei punti più importanti dell’area curda in Siria nonostante i tentativi internazionali, in particolare di Usa e Russia, di dissuadere il presidente turco Tayyip  Erdogan anche per la nuova catastrofe umanitaria che si prefigura.

Stando alle già citate fonti israeliane, le forze statunitensi basate nella Siria settentrionale hanno iniziato ad utilizzare a nuove posizioni per difendere Manbij, altra città curda siriana finita sotto il mirino del presidente turco. Sembra infatti che numerosi marine Usa siano stati trasferiti  a Manbij mentre sembra che altre unità statunitensi presenti  in Iraq stiano per attraversare il confine e dirigersi verso le aree curde della Siria settentrionale.

Intanto, continua la battaglia di Ghouta  orientale,  ultima roccaforte dei ribelli contrari a Bashar al Assad  nell’area di Damasco dove gli insorti sono in una situazione disperata.