Si litiga sull’Iva. Ritorna in ballo l’Imu. Ma tanto la crisi dipende solo da Berlusconi

Si litiga sull’Iva. Ritorna in ballo l’Imu. Ma tanto la crisi dipende solo da Berlusconi

Tutti in attesa di fatti scontati mentre Pd e Pdl riprendono a litigare su Iva e, di conseguenza, sull’Imu. Se si cancella l’aumento dell’Iva, il Ministro del Tesoro Fabrizio Saccomanni e il Viceministro Stefano Fassina dicono che, allora, va rivista l’Imu. Il Pdl si imbufalisce e vuole cancellare tutto senza ammettere molte repliche.

Sembra di ritornare alle discussioni di fine Agosto quando Enrico Letta finì per non ascoltare né Saccomanni, né Fassina, accontentare il Pdl e cancellò l’Imu prima casa. O meglio la prima rata. Poi bisogna pensare alla seconda di Dicembre.

Si tratta di trovare alcuni miliardi. “Briciole” a fronte degli 850 miliardi l’anno della nostra spesa pubblica. Una spesa pubblica che tutti dicono di voler ridurre mentre, invece, continua a salire. Nessuno fa l’unica cosa necessaria ed utile: rivederla. Troppi interessi da toccare.

Quelle di Imu ed Iva, sono comunque “briciole” importanti, però, perché possono diventare la scusa per mantenere in vita o far cadere il Governo di Enrico Letta se lo scontro si fa definitivo su altre questioni. I famosi fatti scontati di cui tutti si dicono in attesa.

Napolitano ascolta Letta

Napolitano ascolta Letta

Dalla discussione in corso, in ogni caso, ricaviamo solamente la conferma che con l’attuale quadro politico non è possibile dare per definitivo niente. L’Italia, insomma, non è in grado di rispondere ai saccenti europei del nord che continuano a far credere che la stabilità politica dia di colpo la ripresa economica.

Non è assolutamente vero e loro lo sanno meglio di noi, a fronte dell’entità della crisi economica mondiale. La nostra classe dirigente, però, non è neppure in grado di rispondere questo perché troppo presa dalle cose domestiche. Non può davvero pensare a come affrontare i problemi dell’Europa e del mondo. Gli unici che contano veramente, anche a casa nostra.

I fatti scontati che stanno per arrivare ruotano sempre attorno alla questione di Silvio Berlusconi. Nella serata o nella nottata del 18 Settembre, la Giunta per le Elezioni e le immunità del Senato boccerà la relazione del senatore Andrea Augello. Relatore per tutta la Giunta, ma nei fatti solo per il Pdl. Gli altri sono tutti contro le sue proposte utili a lasciare la cosiddetta “agibilità politica” di Berlusconi.

Il capo del Centro Destra diffonderà il suo video messaggio. Oppure, cambierà idea e lo posporrà nuovamente, rinviandolo a tempi migliori. Cambia poco. Tanto sappiamo che si lamenterà della magistratura. E del Pd che la segue nell’eliminare giudiziariamente l’avversario politico. Che poi è lui!

Messaggio tv di Berlusconi

Messaggio tv di Berlusconi

Che Berlusconi diffonda o meno il videomessaggio fa cambiare di poco la situazione. Oramai è chiaro e risaputo: il Pd non può aiutarlo in sede politica. Se la deve vedere da solo in sede giudiziaria con tutti gli appelli ed i ricorsi che i suoi valenti avvocati sono in grado di escogitare.

In mano a Silvio Berlusconi, però, resta il pallino di questa esperienza governativa. Può decidere solo lui cosa fare del Governo Letta. Un Governo che, dalle sue dichiarazioni ufficiali è sempre uscito salvo, nonostante l’abbondanza delle recriminazioni verso il Pd.

Più che il videomessaggio, dunque, dobbiamo prepararci ad una lunga attesa per vedere se ci sarà la crisi e come Berlusconi intenderà pilotarla.

Si dice che Silvio Berlusconi abbia convocato i maggiorenti del suo partito e i ministri del Pdl subito dopo la conclusione dei lavori della Giunta al Senato. Potrebbe però anche approfittare per la inaugurazione della nuova sede di Forza Italia per Giovedì 19 Settembre.

Anche in occasione della prima convicazione della Giunta avvenne lo stesso e circolò la notizia che i suoi ministri gli avessero affidato la lettera delle proprie dimissioni in bianco. Non si sa se questa notizia sia fondata e se lui vorrà presentare questo pacchetto di dimissioni. Soprattutto quando.

Berlusconi a Roma il 4 Agosto

Berlusconi a Roma il 4 Agosto

Lui, infatti, ha appena un mese di tempo a disposizione. A metà Ottobre, infatti, se non interviene un miracolo, lui cesserà di essere un uomo libero e per 12 mesi almeno dovrà fare solamente il detenuto.

Dai domiciliari o affidato ai servizi sociali, le sue possibilità di influire sui futuri sviluppi politici italiani saranno molto limitati. E’ adesso che deve impostarli ed affidarne l’articolazione quotidiana concreta ad un suo degno sostituto. Se ce l’ha.

Giancarlo Infante