Samsung: arrestato l’erede della dinastia
L’erede di Samsung, Lee Jae-yong, è stato posto agli arresti in Corea del Sud con l’accusa di corruzione ed altri reati a seguito dello scandalo che ha portato alla destituzione della Presidente coreana Park Geung-hye, messa sotto accusa dallo scorso dicembre.
Lee Jae-yong è considerato l’attuale massimo dirigente della Samsung, di cui è formalmente il vicepresidente della Samsung Electronics, da quando il padre ha sofferto di un attacco cardiaco nel 2014.
L’accusa principale è quella di aver fatto delle donazioni alle fondazioni gestite da un amico della Park in cambio di favori governativi. Lee ed il gruppo Samsung negano ogni addebito.
Il capo della Samsung era stato già interrogato dai pm lo scorso gennaio, ma gli inquirenti avevano deciso di non arrestarlo.
L’ammontare delle donazioni contestate supera i 35 milioni di euro e gli inquirenti ritengono che, in realtà, siano state erogate per ottenere il sostegno del governo per una grande ristrutturazione della Samsung favorite dall’intervento finanziario da parte del fondo pensione nazionale.