Roma: prime condanne per Mafia Capitale. E’ proprio metodo mafioso

Roma: prime condanne per Mafia Capitale. E’ proprio metodo mafioso

Il grosso del processo su Mafia Capitale parte domani, 5 novembre, ma già arrivano le prime condanne per quanti hanno scelto il rito abbreviato. In quattro che si sono visti tutti condannare a condanne che vanno tra i quattro anni e i quattro anni e i cinque anni ed i sei mesi. La notazione importante è che il giudice ha riconosciuto l’aggravante richiesta dalla Procura che siamo di fronte ad un metodo mafioso. Non è una bella notizia per quanti, a partire da Salvatore Buzzi e Massimo Carminati intorno ai quali ruoterà il filone principale del processo.

Intanto le condanne hanno riguardato Emilio Gammuto, cinque anni e sei mesi, Raffaele Bracci e Fabio Gaudenzi, uomini di Carminati, condannati per usura e Emanuela Salvatori, ex funzionaria del Comune di Roma con la responsabilità dell’attuazione del Piano Nomadi di Castel Romano, accusata di corruzione.

L’inchiesta ha avviato la profonda crisi in cui sono finiti i vertici capitolini e quasi tutti i partiti romani. Altre cinque persone andranno a processo con rito abbreviato:  Daniele Ozzimo,  ex assessore  alle Politiche sociali, l’ex consigliere comunale di Centro Democratico, Massimo Caprari; Paolo Solvi, collaboratore dell’ex presidente del municipio di Ostia Andrea Tassone; e Gerardo e Tommaso Addeo, collaboratori di Luca Odevaine, altra figura eccellente del grosso dell’inchiesta cui sono stati concessi i domiciliari in attesa del processo.