Rese note le motivazioni della condanna sul caso Ruby. I giudici accusano Berlusconi di corruzione in atti giudiziari

Rese note le motivazioni della condanna sul caso Ruby. I giudici accusano Berlusconi di corruzione in atti giudiziari

La diffusione delle motivazioni della sentenza di condanna di Lele Mora, Nicole Minetti ed Emilio Fede sul caso Ruby spiega le preoccupazioni di Silvio Berlusconi dopo la decadenza dal seggio del Senato e fa comprendere la portata delle frasi a lui attribuite nelle scorse settimane sul fatto che avrebbe potuto essere arrestato. Anche Berlusconi, infatti è “gravemente” indiziato di corruzione in atti giudiziari in qualità “di soggetto che elargiva il denaro e le altre utilità” alle ragazze-testimon

Lo mettono per iscritto  i giudici che hanno condannato, in primo grado, a 7 anni Emilio Fede, definito il “burattinaio delle cene”, Lele Mora e a 5 anni la Minetti.

Berlusconi é esplicitamente  accusato dai giudici milanesi di corruzione in atti giudiziari assieme ai suoi avvocati, Niccolò Ghedini e Piero Longo, alla stessa Ruby, all’ex legale della ragazza, l’avvocato Luca Giuliante che si sarebbe interessato “ai vari pagamenti in contanti e bonifici” ricevuti da  Karima Ruby. L’accusa, infine, riguarda anche alcune delle giovani ragazze, le cosiddette “olgettine”, che dovranno rispondere anche di falsa testimonianza.

I giudici fanno riferimento alla riunione organizzata ad Arcore il 15 gennaio 2011 da Berlusconi alla presenza per mettere a punto la strategia difensiva da adottare non appena si era saputo dell’avvio dell’inchiesta sul caso Ruby.

RomaSettRed