Radiospia nell’imbottitura di una poltrona della sala riunioni della Regione Lazio. Lo sgomento del presidente Zingaretti. La Procura ha aperto un’inchiesta.

Radiospia nell’imbottitura di una poltrona della sala riunioni della Regione Lazio. Lo sgomento del presidente Zingaretti. La Procura ha aperto un’inchiesta.

Aperta un’inchiesta dalla Procura di Roma sul ritrovamento di una microspia nella sala dell’ufficio riunioni della Regione Lazio. Il marchingegno, un apparato artigianale non in uso consuetudinario alla polizia giudiziaria romana, era nascosto nel bracciolo di una delle poltrone presenti nella sala. La scoperta è stata fatta sabato scorso durante una bonifica periodica disposta dal Presidente Nicola Zingaretti.

E’ stata la stessa Regione Lazio con una nota ad informare del ritrovamento. Nel documento si apprende che il complesso apparecchio era idoneo ”sia all’ascolto che alla registrazione consentendo anche la ritrasmissione dei dati all’esterno”. Sgomento il presidente Zingaretti, che ha dichiarato di augurarsi un chiarimento immediato dell’episodio, ribadendo l’impegno della Regione “a continuare l’opera di rinnovamento e trasparenza iniziata sin dal primo giorno dell’insediamento. Se pensano di indimidirci hanno capito male”.

A commentare duramente l’accaduto è anche il Sindaco di Roma Ignazio Marino: “Il ritrovamento di una cimice all’interno di uno degli uffici del presidente Zingaretti è davvero scioccante. E’ il segno che esiste una rete di interessi inquietante, nemica del cambiamento che Nicola rappresenta. Il suo è un impegno prezioso e di netta discontinuità con il passato, è evidente quindi che qualcuno lo ritiene scomodo”.

Sull’apparecchio verrà effettuata una perizia. Intanto il procuratore della Repubblica di Roma Giuseppe Pignatone, dopo un colloquio con il presidente Nicola Zingaretti, aspetta di prendere visione della relazione dei carabinieri che gli perverrà entro 48 ore dal ritrovamento della cimice. Si ipotizza il reato di abusiva installazione di apparecchiature atte all’intercettazione (art. 617 bis del codice penale). Per l’indagine si fa riferimento al gruppo di magistrati coordinati dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo.

Come si ricorderà, già nel 2011 durante la presidenza di Renata Polveroni tre microspie erano state scoperte all’interno del suo ufficio. Solo pochi giorni orsono si è saputo che quelle “cimici” erano state installare dalla Procura di Velletri che indagava su rifiuti e discariche.

RomaSettRed