Processione a Corleone fa “inchino” a casa Riina

Processione a Corleone fa “inchino”  a casa Riina

Nuovo caso a Corleone d’inchino, cioè sosta di omaggio, di una processione davanti alla casa del pluriomicida mafioso, Totò Riina, condannato per i crimini efferati da lui ordinati nel corso di mezzo secolo. La processione religiosa ha fatto una sosta non prevista di fronte all’abitazione in quella che è considerata una vera ” capitale” mafiosa dove ancora vive la moglie del boss mafioso, Ninetta Bagarella.

I carabinieri presenti hanno presentato una relazione alla procura distrettuale antimafia.  Il parroco della parrocchia di Santa Maria, don Domenico Mancuso, ha dichiarato: “Ho ribadito alle forze dell’ordine che non e’ mia usanza sostare davanti ai potenti o pseudo potenti quella non era una sosta prestabilita, e’ accaduto. Mi rendo conto che ci voleva più prudenza”.

Il vescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi, ha rilasciato una dura dichiarazione: “Su episodi come questi non transigo. Ho gia’ nominato una commissione d’inchiesta, sono in attesa di una relazione. Intanto, ho proposto al questore di Palermo di stilare un protocollo d’intesa, per prevenire altri episodi: propongo che d’ora in poi anche le soste delle processioni siano concordate con le forze dell’ordine, per evitare spiacevoli sorprese”.

Nei mesi scorsi, monsignor Pennisi aveva anche imposto alla confraternite di stabilire che “nessun pregiudicato per mafia puo’ far parte delle nostre associazioni”.