Porta a Porta e Riina: Antimafia convoca vertici Rai

Porta a Porta e Riina: Antimafia convoca vertici Rai

La Commissione parlamentare antimafia convoca i vertici della Rai dopo la decisione di andare avanti con la trasmissione di Porta a Porta registrata per presentare il libro di Salvo Riina, il figlio del boss, Totò, uno dei più sanguinari capi di Cosa Nostra.

Eppure non sono mancate violente prese di posizioni da parte di molti politici assolutamente contrari alla trasmissione a partire dal Presidente del senato, Pietro Grasso, e i Presidenti sia della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, sia della Commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico.

Immediate erano state le dichiarazioni contrarie di altri componenti della Vigilanza, come Fauttilli e Anzaldi, oltre che della sorella del giudice Falcone e del fratello del giudice Borsellino.

Dopo una giornata di tira e molla, la Rai ha deciso di non intervenire su Porta a Porta se non per ottenere che il giorno dopo alla stessa trasmissione partecipi il ministro Alfano per parlare della lotta alla Mafia.

Così, la Commissione presieduta da Rosy Bindi è giunta addirittura a chiamare i vertici dell’azienda che assicura il Servizio pubblico per avere delle spiegazioni, per niente convinta dalla giustificazione che si tratti d’informazione. E’ un evento mai accaduto prima: i vertici di Viale Mazzini chiamati in Parlamento non per le tradizionali quattro chiacchiere su palinsesti e telegiornali, bensì per essere rimproverati di fare il gioco dei mafiosi.

Intanto,  viene notato che il Presidente della Repubblica tace mentre interviene la seconda carica dello Stato, così come tace il Presidente del Consiglio Matteo Renzi che gli attuali vertici di Viale Mazzini ha voluto a tutti i costi. Anche se il componente della Commissione di Vigilanza Anzaldi, che ha dato subito fuoco alle polveri, è considerato uno dei suoi fedelissimi.

La scelta di Porta a Porta è comunque sostenuta solamente dai rappresentanti del Centro destra.