Tornano i “papa-boys” ma ora ci sono anche i “papa-senior”

Tornano i “papa-boys”  ma ora ci sono anche i “papa-senior”

Un altro bagno di folla questa mattina a Piazza San Pietro per Papa Francesco. Torna il clamore dei “papa-boys”. Soprattutto oggi, in occasione della presenza a Roma di migliaia di rappresentanti di gruppi ed associazioni provenienti da ogni parte del mondo. Ragazzini e giovani sono presenti in una notevole quantità. Solo loro saranno almeno 30 mila. Ma quel che colpisce è che si aggiungono anche i più anziani con una partecipazione animata, cui non manca lo stesso vigore vocale. Li potremmo chiamare i “papa-senior”.

Visto che non sono da meno dei loro figli, più o meno piccoli, nello sbracciarsi e nel chiamare ripetutamente per nome il Papa, gesuita ed argentino. Difficile muoversi per tutti quanti, dal colonnato del Bernini fino alla fine di Via della Conciliazione. Ogni domenica continua ad esserci la folla delle grandi occasioni.

Folla1Decine e decine di migliaia di fedeli e turisti cercano di trovare un posto, anche parecchio prima delle 10,30, quando inizia la messa solenne. Lo vorrebbero il più possibile a ridosso delle transenne. Con molta accortezza, queste sono state predisposte in modo da creare una serie di corridoi lungo i quali si muove la vettura scoperta di Francesco. E’ il suo modo di riuscire a farsi vedere più da vicino da un po’ tutti i presenti.

Immancabile il suo “buon pranzo” alla fine della messa. La folla capisce e si prepara. Aspetta pazientemente i saluti ai cardinali ed alle delegazioni provenienti da tutto il mondo. Guardie svizzere, gendarmi vaticani e forze dell’ordine italiane presidiano i corridoi ma senza che la cosa abbia il sapore di una “ militarizzazione”.

Finalmente, il nuovo Vescovo di Roma s’incammina verso la bianca vettura che tutti possono vedere al culmine del sagrato folla4di San Pietro. Si scatena l’applauso. Come se volesse essere il primo segno di ringraziamento verso il Papa che può, finalmente, scendere in mezzo a tutti i presenti. Stavolta, bandiere e stendardi possono essere agitati liberamente perché la messa è finita. Il rapporto con Francesco può tornare ad essere libero e diretto senza il timore di far mancare il dovuto rispetto alle regole della liturgia appena terminata.

Il Papa ripaga la sua folla. Ha un sorriso per tutti. Non si scompone neppure quando un birichino refolo di vento gli fa volare lo zuccotto bianco via dal capo. Immancabili i bambini che gli vengono porti per una bacio o una delicata carezza. Francesco fa come quei sacerdoti che, alla fine della messa, vanno a mettersi all’ingresso della chiesa per salutare i fedeli presenti alla cerimonia.

Il suo è un breve ma intenso viaggio nella piazza. Un saluto per questa enorme folla festosa.
Il suo gesto può essere interpretato allo stesso modo di quello di un qualunque parroco: un segno di familiarità, un ringraziamento espresso direttamente, il più vicino possibile, l’arrivederci di un sacerdote che si è ritrovato con il suo gregge, ed in esso si è riconosciuto.

Folla3Francesco ha deciso di non utilizzare la macchina protetta da vetri. Non vuole veder frapposti ostacoli di alcun tipo tra lui ed i suoi parrocchiani, per quanto numerosi essi siano. E la gente avverte un tocco che è, assieme, antico ed originale.

E’ l’occasione in cui i “ papa- senior” prendono persino il sopravvento. Approfittano di quanto la modernità mette a disposizione anche dei fedeli. Telefonini, applicativi vari, “ tablet”. Tutto è buono per immortalare, in una foto o in un video, questi momenti vissuti ad un passo da Francesco.
Certo, la cosa potrebbe anche essere considerata una potenziale distorsione di quei contenuti e quelle finalità che stanno alla base del rapporto del Papa con questa gente.

Francesco, però, non è una rock star. Lui, per evitare anche il più lontano rischio che si crei, sia pure involontariamente, questa distorsione, lo ha detto in maniera esplicita: vuole che la gente invochi Cristo e non Francesco, o il Papa.

Chi però non si ferma alla sola parte finale dell’incontro di Francesco con i suoi fedeli ed ha modo, voglia e possibilità folla2di seguire la messa in mezzo proprio a quei fedeli, vi trova tanta religiosità vera. Magari sofferta e contraddittoria, ma in grado di confermare il fatto che quasi la totalità dei presenti in Piazza San Pietro sa benissimo di partecipare a qualcosa di diverso da un concerto o da una esibizione di quelli che una volta si chiamavano gli “ idoli della folla”.

La conferma è in parte riassunta nelle immagini scattate anche con il nostro telefonino. Sono quelle delle lunghe file di persone che vanno a mettersi in fila dinanzi a centinaia di sacerdoti per comunicarsi. Questi preti vengono da ogni parte del mondo, parlano ognuno una lingua diversa dall’altro. Sono qui per distribuire, lungo quegli stessi corridoi che attraversano la piazza, migliaia e migliaia di ostie consacrate.

Lo fanno cercando di non escludere nessuno dalla Comunione. Anche se non è facile in una folla tanto vasta. Proprio grazie a quei corridoi verso cui pochi minuti dopo si sporgeranno “papa- boys” e “papa-senior”. Tutti vocianti ed uniti dalla voglia di vedere, se possibile, toccare Francesco. Male che vada ci si può accontentare da una foto con il più semplice dei telefonini.

Testo e foto di Giancarlo Infante