Pedonalizzazione Fori Imperiali: La montagna partorisce il topolino?

Pedonalizzazione Fori Imperiali:  La montagna partorisce il topolino?

La montagna che partorirà il topolino. Se sono vere le indiscrezioni che circolano, assieme a tanta retorica, attorno al progetto “simbolo” del nuovo sindaco di Roma, Ignazio Marino, sulla pedonalizzazione dei Fori Imperiali, c’è da rimanere sconcertati. Per la buona immagine del tanto volenteroso nuovo cittadino di Roma Capitale, c’è da chiedersi se allora valeva la pena di annunciare questo grande progetto e montare tutta questa confusione, quasi per niente.

Sembra che il risultato si concretizzerà nella chiusura al traffico del solo tratto che va da via Cavour al Colosseo. Cioè la metà circa dei Fori.
Da Piazza Venezia si potrà continuare ad imboccare il largo viale voluto da Mussolini e percorrere il tratto sotto il lato sinistro dell’Altare della Patria fino a giungere all’attuale semaforo che regola il traffico da e per via Cavour sulla sinistra o per il Colosseo, se si deve proseguire in direzione San Giovanni o l’Eur.

Queste indiscrezioni fanno seguito agli incontri che ci sono stati tra i tecnici dell’Agenzia della Mobilità ed il presidente del Municipio I, Sabrina Alfonsi. Fermo restando che non ci sarebbe una pedonalizzazione completa, il piano sarebbe basato sulla creazione di due sensi unici e sulla riorganizzazione di alcuni semafori. La vera interdizione al traffico riguarderebbe solo il tratto che coinvolge il Colosseo. Chi viene dall’ Eur e dall’Aventino, infatti, dovrà prendere obbligatoriamente solo via Labicana, destinata ad essere a senso unico. Poi potrà girare sulla sinistra per Via Merulana, se deve raggiungere Via Cavour.
autobus colosseo
Questo perché coloro che prevengono, invece, da Piazza Venezia e diretti verso il Colosseo, imboccheranno via Cavour e dovranno prendere via degli Annibaldi e via Nicola Salvi, il cui senso di marcia, ovviamente, cambierà. Altra soluzione non sarebbe possibile a meno che non si voglia rendere completamente e perennemente intasate Piazza Venezia e Via Nazionale.

In ogni caso, per accontentare quanti resteranno delusi da questa “mezza” pedonalizzazione dei Fori Imperiali, si vocifera che Via Merulana potrebbe essere trasformata in strada con limite di velocità a 30 chilometri orari ed una parte della sua carreggiata potrebbe essere destinata a pista ciclabile. Benissimo! Collegata a quale altra pista ciclabile nei dintorni? Che poi sarà “curata” come le tante altre tenute in un modo assolutamente vergognoso?
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Insomma, l’impressione è che questa città continui ad essere governata da gente che recita a soggetto e con l’unica preoccupazione in testa di annunciare grandi progetti senza aver fatto alcuno studio serio ed approfondito in precedenza. Questa povera città continua ad essere solo vittima della retorica dei grandi annunci e dell’improvvisazione.

Il sindaco Marino faccia tesoro di questa esperienza: prima si studi bene le situazioni concrete, storicamente accumulatesi sulla spalle di questa città e, poi, magari fra due tre anni ci presenti un progetto serio, credibile e sostenibile qualunque esso sia. Roma può ben aspettare 24 mesi se l’attesa viene premiata da iniziative serie!

La mobilità di Roma richiede ben altro che soluzioni episodiche per quanto fascinose ed affascinanti. Richiede un vero cambio di “cultura” e di abitudini che, però, debbono essere studiate in maniera scientificamente seria. Le “mezze” soluzioni servono?

Giancarlo Infante