Pedofilia: rissa nella chiesa d’Australia. Attaccato il primate e “ministro”economia del Vaticano

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Violenta polemica interna alla Chiesa Cattolica australiana in materia di pedofilia che coinvolge uno dei “ministri” vaticani di Papa Francesco, il responsabile per l’economia, George Pell.

Forse lo scontro interno alla Chiesa su questo tema non ha mai toccato un porporato così alto in carica. Pell, infatti, è stato chiamato da Francesco nel 2013 a far parte del gruppo ristretto dei cardinali che dovevano suggerire al Papa la via da seguire nella riforma della Curia. Un anno dopo è stato, poi, chiamato alla carica di Primo prefetto per l’economia.

Va subito precisato che Pell non è accusato di nessun atto diretto di perversione sui minori. E’ accusato però da un esperto di pedofilia, Peter Saunders, chiamato da Francesco a fare da consulente al Vaticano come membro dell’apposita commissione costituita ad hoc, di aver protetto preti pedofili e di aver convinto alcune vittime a non presentare alcuna denuncia.

Saunders ha è giunto a dichiarare, nel corso di una trasmissione televisiva, che Pell mostra “disprezzo” nei confronti dei bambini vittime di abusi sessuali ad opera dei preti pedofili locali.

A suo avviso, il cardinale Pell “Si sta prendendo gioco della commissione contro gli abusi, e del Papa stesso – ha detto Saunders – ma, soprattutto, di tutte le vittime e dei sopravvissuti”. Tra i “sopravvissuti” c’è anche lui, a suo tempo vittima di preti pedofili.

Pell ha reagito con un comunicato stampa con il quale ha definito le accuse di Saunders “false”, “fuorvianti” e “oltraggiose”, e non ha escluso di portare in Tribunale il suo accusatore al quale rimprovera di essersi formato i suoi convincimenti senza neppure aver mai parlato con lui. I due, in effetti, non si conoscono.